Intervistato dal Corriere della Sera, Cesare Prandelli, ex ct azzurro, si proietta a Spagna-Italia di giovedì sera ricordando quando la sua Nazionale (nel 2012) incrociò le Furie Rosse prima all’esordio e poi in finale: "Il pareggio all’inizio, in una partita che temevamo molto, ci ha dato la consapevolezza e la fiducia per arrivare in fondo - ammette -. Quella è stata una grande avventura che porto dentro il mio cuore. Momenti indimenticabili. La finale, persa male, è stata il primo segnale di un ciclo che stava finendo. Anche a quei tempi i ricambi non c’erano e si faceva fatica con gli attaccanti. Mi avevano criticato per Balotelli e Cassano e invece loro due ci hanno trascinato".

Ci risiamo, ancora la Spagna, un grande classico...

"Sono curioso di vedere cosa succederà. Per noi sarà l’esame decisivo che ci permetterà di capire dove possiamo arrivare. Una specie di termometro che misurerà le nostre ambizioni. Non riesco a fare un pronostico sull’Europeo, non ancora. Sulla carta Francia e Inghilterra sono più forti, soprattutto la squadra di Deschamps che può contare su Mbappé, ma ogni torneo ha una storia a sé e se troviamo l’alchimia giusta...".

Le piace come sta lavorando il c.t.?

"È un allenatore di altissimo livello e soprattutto ha lo spirito giusto per guidare l’Italia. È spinto da un grande entusiasmo, ha rispetto e amore per la maglia, è bravo a comunicare i suoi stati d’animo e quelle che devono essere le priorità del gruppo. Quando sei in Nazionale non devi preoccuparti solo di allenare, ma rappresenti un Paese. Sei coinvolto, anche emotivamente. Un’esperienza bellissima da vivere tutti insieme. Per me sono stati anni indimenticabili".

Sezione: Interviste / Data: Mar 18 giugno 2024 alle 12:30
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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