La storia di Andrea Cambiaso in bianconero è iniziata da pochissimo tempo, ma proseguirà ancora per tanti anni. Il 24 maggio scorso, infatti, il poliedrico terzino ha rinnovato e prolungato il suo contratto fino al 30 giugno 2029: insomma, dopo solo una stagione alla Juventus ha convinto tutti, dimostrandosi una delle vere rivelazioni della scorsa stagione. Ragazzo umile, sempre disposto al sacrificio e al lavoro, ha saputo imporsi sulla grande ribalta, mettendo in mostra tutte le sue qualità che fanno perno sull’adattabilità, l’essere duttile e tanta voglia di migliorarsi per crescere costantemente. Allegri lo ha impiegato su entrambe le fasce, ponendolo anche in mezzo al campo, e il ragazzo ha risposto brillantemente, sfoderando performance di ottimo livello, condite anche da alcuni successi personali, cosa non sempre facile quando si debutta con una maglia pesantissima come quella della Vecchia Signora. Nella sua prima stagione juventina, Cambiaso è diventato un punto di riferimento assoluto, disputando 39 gare complessive in stagione e giocando in campionato, 32 partite, 28 dal primo minuto (record per lui), siglando 3 gol e servendo 6 assist: numeri importanti senza dubbio.
Cambiaso è diventato una certezza per i tifosi bianconeri, sciorinando falcata, forza di volontà, applicazione e dedizione, imponendosi anche per la sua attenzione e la qualità nella visione di gioco: basta ricordare la stupenda verticalizzazione che, in finale di Coppa Italia all’Olimpico, ha spedito Vlahovic verso la porta, coronando la geniale assistenza con un bellissimo gol che ha regalato la Coppa Italia a Madama. La sua esplosione lo ha portato al debutto con la Nazionale azzurra, ma soprattutto ha convinto il nuovo allenatore Thiago Motta, che lo aveva già allenato a Bologna due stagioni orsono, a considerarlo un punto fermo e inamovibile nel proprio futuro scacchiere di casa Juve. Ma i numeri della scorsa stagione si sono arricchiti di ulteriori, pregevoli sfumature che dimostrano il suo nitido valore, Cambiaso infatti è stato il terzo giocatore della Juventus per numero di occasioni create su azione nella passata Serie A, ben 33, dietro solo a Weston McKennie (38) e Federico Chiesa (37). Andrea, poi, spicca anche per movimenti con la palla al piede, risultando il secondo nelle statistiche di casa Juve, solo Rabiot è riuscito a fare meglio in questa precisa specifica, segno che per il ragazzo ligure i margini di miglioramento sono ampi ed estesi. Ricordo ancora facili ironie da parte di alcuni media nei suoi confronti quando arrivò alla Juventus per restarci, inutile rimarcare come il suo rendimento e i numeri spiccioli della sua passata stagione abbiano chiuso la bocca a chi deve sempre coltivare ed elevare facili polemiche, ancor prima di aver registrato le prestazioni sul campo.
Le uniche cose che contano nel calcio sono le funzioni dimostrate sul prato verde, veri giudici inoppugnabili e insindacabili rispetto a valutazioni trinciate con poca conoscenza e parecchi pregiudizi. Thiago Motta lo conosce bene e non può essere che felice di ritrovarsi alle dipendenze un calciatore che, nel frattempo, è migliorato nelle letture e nelle performance, e che ha dimostrato di meritare e valere la maglia gloriosa della Juventus. Motta, da subentrante al compianto Mihajlovic, ha avuto modo di schierarlo parecchie volte, non sempre dall’inizio va detto, imparando ad apprezzarne comportamenti tattici, dedizione e generosità, visto che Andrea, con il club felsineo, è sceso sul terreno di gioco 34 volte, fornendo 3 assist per i compagni. Cambiaso può giocare in più posizioni sia a destra che a sinistra, e anche da esterno alto e basso, oltre a centrocampo come accennato, e c’è da scommetterci, proprio lui sarà uno dei fidi scudieri del nuovo progetto che Motta sta disegnando per la sua Juventus. Avanti così Andrea, la nuova stagione può diventare quella della definitiva consacrazione, alla faccia di chi sorrideva ironicamente, quando si accostava il tuo nome alla formazione titolare della Juve.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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