Intervistato dai taccuini della Gazzetta dello Sport, Edy Reja, attualmente svincolato ma ex allenatore di Napoli e Atalanta - tra le altre - che ha provato a fare il punto della situazione sulle ambizioni della Dea tra campionato ed Europa. Riconoscendo il lavoro incredibile di Gian Piero Gasperini, i risultati ottenuti e la spinta data dall'Europa League vinta la scorsa stagione a Dublino contro il Bayer Leverkusen: "Noto che pur avendo un centravanti classico come Retegui, non gioca con un riferimento in mezzo all’area. Troppo bravo Gasperini... Ricordo ancora quanto soffrivo quando lo affrontavo in panchina...".

Ma si può semplificare il suo concetto di calcio?

"Sarebbe riduttivo parlare di pressing alto e uomo contro uomo. Lui va sempre in verticale e cambia sistema di gioco da una partita all’altra restando sempre su ritmi intensissimi".

Due nomi dell'Atalanta?

"Dico Ederson, eccezionale, e Lookman per quello che fa con la palla tra i piedi. Ma sono legato sentimentalmente a Djimsiti, che ho avuto sia a Bergamo sia con l’Albania, Toloi e De Roon. Anche io non toglievo mai Marten come Gian Piero... Avere uomini come loro è una fortuna per gli allenatori: sono ragazzi seri, applicati e lavoratori. L ’Atalanta mi piace perché è una squadra che resta umile pur dopo aver vinto un’Europa League e pur trovandosi in testa alla classifica. E’ la filosofia anche della proprietà".

Sezione: Interviste / Data: Sab 14 dicembre 2024 alle 13:43 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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