Alzi la mano chi rimpiange il commissario tecnico Mancini. La Nazionale e il calcio italiano hanno spazzato via dal cuore e dai ricordi l’uomo che ci ha regalato, dopo una vita, l’Europeo. E’ vero, gli arabi gli hanno riempito il conto corrente di petrol-dollari. Ma la vita di chi è stato un campione non è fatta soltanto di soldi. Almeno spero. E’ fatta anche dell’orgoglio di vedersi riconosciuti i propri trionfi. Mancini è stato oscurato da una scelta che ha indignato qualsiasi sportivo italiano e dall’uragano Spalletti. “Lucio” sta toccando con mano, gara dopo gara, quanto sia fantastico allenare la Nazionale. E ora con il suo gruppo è pronto a sfidare l’Inghilterra. Loro sono più forti ma l’Italia oggi è una squadra vera. Occhio.

La vittoria contro Malta era scontata. Ma dentro questo rotondo successo ci sono due storie speciali. La prima riguarda Jack Bonaventura. Le vie del calcio (come quelle della vita) sono infinite. Dopo l’addio al Milan (chissà se qualcuno si mangia le mani in casa rossonera) sembrava avviato a un lento ma inevitabile declino lontano dalle luci della ribalta. Invece a 34 anni Bonaventura si è ripreso il palcoscenico. E’ lui il simbolo di una Fiorentina che è la grande rivelazione di questa prima parte del campionato e il gol realizzato a Bari nel giorno del ritorno in azzurro è una vera magia. Degna di un grande calciatore senza età. Jack è la miglior lezione di vita possibile per tanti giovani di talento che non riescono a far valere le proprie potenzialità perché dribblano i sacrifici come fossero terribili rivali. Meditate giovanotti e prendete esempio da Bonaventura.

La doppietta di Berardi riporta d’attualità la curiosa storia di questo fuoriclasse. Lo dico e lo ripeto, vivere nel mondo Sassuolo è un privilegio. C’è organizzazione e professionalità. Però questo Berardi deve andarsi a misurare nell’ultima fase della sua carriera con storie diverse. Penso sarebbe perfetto per la Juve. Potrebbe essere utile anche alle milanesi. Potrebbe dare alla Fiorentina la spinta che manca per aggredire la zona Champions. Berardi nell’ultimo mercato ha fatto capire di essere pronto a raccogliere questa sfida. E allora fatevi avanti.

Chiudo con una riflessione su scommettopoli. Intanto trovo imbarazzante che il nostro calcio sia nelle “mani” del signor Corona. Mi mancava di vedere questo. Ci stiamo avviando all’elezione del nuovo Presidente della Federcalcio. Stimo Gravina ma spero di veder scendere in campo anche qualche figura nuova che abbia il coraggio di imboccare strade nuove. Non mi importa sapere se siamo più o meno credibili agli occhi dei vertici del calcio Mondiale. Mi allarma invece toccare con mano che abbiamo perso la fiducia della base, del mondo dilettantistico. Dei ragazzi che si avvicinano al pallone con sempre meno entusiasmo. Aggiungo che mi dispiace se qualcuno dei giocatori che avrebbe scommesso è malato. La ludopatia è una brutta bestia. Ma serve una lezione che valga d’esempio per tutti. Chi ha scommesso sul calcio non deve indossare la maglia della Nazionale. Né oggi, né domani.

Sezione: Altre news / Data: Lun 16 ottobre 2023 alle 10:30 / Fonte: Luca Calamai per TMW
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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