La Juventus sta cercando in tutti i modi di rinnovare il contratto di Dusan Vlahovic prima di giugno. Perché nella prossima stagione scatterà l'adeguamento salariale: da 8 a 12 milioni di euro, netti, all'anno. Significa 24 lordi, una cifra altissima che in questo momento i bianconeri non si possono permettere. Se è vero che l'idea è stata quella di rientrare in parametri più "normali", dopo anni di cannibalizzazione della Serie A per quanto riguarda gli stipendi di una rosa ricchissima (e costosissima), dall'altra ci possono essere anche delle eccezioni, ma non troppe. Già Rabiot è passato a prendere 10 milioni di euro all'anno, bonus inclusi, vale a dire il contratto più costoso dell'intera squadra - e chissà che non batterà cassa anche a giugno - avere anche Vlahovic oltre quella cifra significherebbe un rosso quasi sicuro a bilancio e la necessità, di fatto, di cedere qualche gioiello. Per dire: con i 30 milioni di Soule si pagherebbe un anno e tre mesi di Vlahovic.
Insomma, per questo la Juventus sta offrendo da mesi un rinnovo quinquennale a 10 milioni di euro. Sono cinquanta milioni invece che ventiquattro, guardandolo dal punto di vista meramente economico. Solo che Vlahovic ha 24 anni, gli scade il contratto fra due, quindi sarà eventualmente molto giovane per avere un altro ingaggio sullo stesso livello e, magari, una gratificazione economica alla firma. Insomma, Vlahovic deve essere davvero convinto per rinnovare e spalmare il contratto. Ci potrebbe essere una cessione? È anche possibile perché, come abbiamo visto con Osimhen, poi ci sono i rinnovi ponte e le situazioni difficili da gestire.
Non è però un caso isolato: i primi cinque giocatori della Serie A potrebbero cambiare casacca l'anno prossimo, per i motivi più disparati. Osimhen, già citato, saluterà quasi certamente il Napoli per un'avventura in Premier - volontà che era già stata comunicata un anno fa - Rafael Leao ha rinnovato da poco ed è un elemento imprescindibile per il Milan, ma ha avuto una flessione e se dovesse arrivare una proposta irrinunciabile potrebbe essere presa in considerazione. Discorso molto simile per Kvaratskhelia che, però, non ha avuto un prolungamento nel corso dei mesi e sembra in fase calante rispetto alla scorsa, straordinaria, stagione. E poi ci sono Barella e Lautaro: entrambi hanno un contratto in scadenza nel 2026, c'è la confidenza da parte dell'Inter di tenerli, ma la realtà è che c'è una spada di Damocle, cioè il prestito di Oaktree, che scade a maggio. Lì si capirà di più sulla possibile permanenza di entrambi oppure se ci sarà bisogno di un sacrificio. È la bellezza di un mercato, quello della prossima estate, che rischia di far partire rivoluzioni anche in situazioni che sembrano tranquille.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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