Il secondo tempo disputato domenica pomeriggio dal Bologna è una delle più alte espressioni calcistiche viste in questa Serie A. Vero che nel calcio come nella vita la perfezione non esiste, ma la ripresa disputata domenica pomeriggio dalla squadra rossoblù è un qualcosa che ci si avvicina parecchio. Non tanto e non solo per la raffica di gol, ma soprattutto per le azioni che hanno accompagnato il poker rifilato alla Lazio in 45 minuti. "Un allenatore quando perde 5-0 cerca sempre le motivazioni, ma io ho visto un Bologna che andava il doppio di noi. In campo c'era troppo Bologna, una squadra che sta troppo bene", ha detto in conferenza stampa l'allenatore biancoceleste Marco Baroni. Un omaggio da signore vero del tecnico toscano nei confronti di una squadra che a nove turni dalla fine è quarta in classifica, a +1 sulla Juventus.
Chi l'avrebbe mai detto a inizio stagione. Quando gli addii di Zirkzee e Calafiori sembravano muri troppi alti per ripetere le gesta della scorsa stagione. Quando il salto alla Juventus di Thiago Motta sembrava aver subito tarpato le ali alle ambizioni rossoblù. Il Bologna nell'anno dello storico ritorno in Champions League era ripartito da Vincenzo Italiano tra lo scetticismo generale, da un allenatore riconosciuto da tutti come in rapida ascesa e che però aveva bisogno di tempo per inculcare le sue idee quando di tempo non ce n'era.
La prima parte di stagione ha effettivamente dato credito a questa tesi tra i tanti gol divorati e qualche pareggio di troppo. Tra un po' di sfortuna e due grandi giocatori andati via e sostituiti da calciatori non altrettanto affermati. Poi però Vincenzo Italiano è riuscito a trovare la chiave di volta e da fine novembre il suo Bologna ha letteralmente svoltato. Non solo ha concluso il suo cammino in Champions in maniera più che dignitosa, ma ha anche riportato i rossoblù in semifinale di Coppa Italia dopo 26 anni. Non solo ha valorizzato oltre ogni più rosea previsione talenti come Castro, Odgaard o Dominguez, ma ha anche rilanciato calciatori che sembravano avviarsi sul viale del tramonto come Calabria e Lykogiannis.
La classifica dopo 29 giornate dice che il Bologna è quarto con 53 punti conquistati, solo uno in meno rispetto al Bologna che un anno fa con Thiago Motta in panchina ha conquistato uno storico ritorno nella Coppa più importante 60 anni dopo l'ultima volta. Ripetere quel traguardo sarà molto complicato: il calendario infatti da qui alla fine è parecchio ostico, all'appello mancano ancora le sfide contro sette delle prime dieci in classifica. Soprattutto quest'anno il 5° posto della scorsa stagione non basterebbe. Però la sensazione è che a questo Bologna può riuscire di tutto e che fin qui il cammino, viste le premesse e tutto ciò che c'era in ballo, è anche migliore rispetto a quello di un anno fa.
E poi? Poi ci sarà da decidere il futuro. Giovanni Sartori ancora una volta non ha sbagliato allenatore, un vecchio 'vizio' che si porta dietro dai tempi del ChievoVerona e di Delneri che ha trovato il suo punto più alto nella scelta di portare Gian Piero Gasperini all'Atalanta nel 2016. Sono stati loro a porre le basi della Dea che conosciamo oggi, sei anni di convivenza tanto produttiva quanto problematica che alla fine ha portato il manager di Lodi a fare un passo indietro. A ripartire da Bologna per riproporre lo stesso progetto.
Sartori spera che anche il rapporto con Italiano possa andare avanti per tanti anni, svilupparsi ben oltre questa stagione. Ma tanto, tutto dipenderà da cosa accadrà la prossima estate quando il tecnico nato a Karlsruhe avrà solo un altro anno di contratto. Diversi i club potenzialmente interessati, tra questi soprattutto il Milan perché Giorgio Furlani (ovvero il dirigente chiamato a rifondare la squadra rossonera scegliendo il Direttore Sportivo e con lui l'allenatore) ha nell'attuale tecnico del Bologna uno degli allenatori preferiti per il Milan che verrà. Se poi questa stima si tramuterà in un'offerta concreta lo capiremo solo nelle prossime settimane: nel frattempo Italiano si giocherà le gare più importanti della stagione del Bologna e Giovanni Sartori proverà a convincerlo del fatto che quanto vissuto quest'anno è solo l'antipasto di un percorso ancor più radioso. Ci riuscirà?
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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