Un altro weekend davvero amaro per i tifosi gialloblu. Il Parma accarezza l'impresa a San Siro, ma nel recupero ancora una volta cestina una buona prestazione. Gli unici segnali incoraggianti riguardano la prova fornita dalla squadra di Pecchia: nelle ultime uscite il Parma aveva raccolto punti a singhiozzo, ma non aveva mai fornito prestazioni convincenti. L'ultima grande prova risaliva alla vittoria interna contro la Lazio, circa un mese e mezzo fa. Da quel momento in poi, la squadra di Pecchia aveva deluso sul piano del gioco. Ieri invece i gialloblu sono tornati ad esprimersi su buoni livelli, disputando la miglior prova del 2025. Eppure, non si può di certo esser soddisfatti: quando si butta via in questo modo un risultato significa che c'è qualcosa che non va. E' vero che uscire da San Siro senza punti non è un disonore, ma se poi non riesci nemmeno a vincere gli scontri diretti, quando farai i punti salvezza? In una lotta così serrata nei bassifondi, ogni occasione va colta. Il Parma invece ha fatto ancora una volta il contrario, subendo due gol nei minuti del recupero che hanno permesso al Milan, per la prima volta nella sua storia in Serie A, di ribaltare lo svantaggio nell'extra-time.
Sul banco degli imputati finiscono un po' tutti. Da Suzuki, che continua ad alternare parate miracolose a errori incomprensibili, come quello sul rigore concesso al Milan, fino a Man, che doveva esser la stella di questa squadra e invece continua a fornire prestazioni anonime. Quando poi si perdono partite così, inevitabilmente i tifosi addossano grandi responsabilità sul mister. In effetti in questo caso forse, a vantaggio acquisito, sarebbe stato giusto giocarsi l'ultimo cambio inserendo un mediano in più al posto di uno stremato (e straordinario) Cancellieri. Invece che su Hainaut, disastroso nel finale di gara, la scelta sarebbe potuta ricadere su un centrocampista di contenimento, visto che in panchina c'erano Estevez e Keita. Questo anche per avanzare Haj Mohamed, che nasce come centrocampista offensivo e non eccelle in copertura. Il Parma alla fine ha pagato proprio la foga del ragazzino, che ha lasciato aperto un corridoio su cui si è inserito Reijnders, bravo ad insaccare, approfittando anche di un ripiegamento tardivo di Valenti. Questo gol ha dato uno schiaffo morale ad un Parma che dopo questa prestazione meritava un grande risultato, che riportasse fiducia ed entusiasmo.
Con il senno di poi, però, è facile fare queste valutazioni. Ora però l'importante è cercare per quanto possibile di digerire questa sconfitta. Fondamentale sarà in settimana il lavoro dei leader per mantenere la positività nel gruppo. Un lavoro che dovrà esser fatto subito da giocatori come Djuric e Vogliacco, arrivati anche per questo, oltre a Delprato, anche oggi monumentale. L'altra brutta notizia di giornata riguarda proprio il capitano, che con il giallo rimediato allo scadere del primo tempo salterà lo scontro diretto cruciale contro il Lecce. Veniamo proprio alla sfida di settimana prossima: l'inizio di 2025 ha portato 2 punti in 4 gare, troppi pochi per quello che è l'obiettivo del Parma. Ora arrivano due sfide decisive per il percorso del Parma, che non può più permettersi errori. Contro Lecce e Cagliari non esistono più alibi che reggano: il mercato regalerà gli ultimi colpi, Bernabé dovrebbe rientrare a ranghi ridotti e Pecchia potrà contare su una rosa all'altezza. Il tecnico crociato oggi ha dimostrato di avere ancora qualche asso nella manica, la squadra lo segue e insieme si lavorerà verso l'obiettivo finale. Non sono, però, più ammessi errori da parte di tutti. Nella speranza che questi punti persi non costeranno caro a fine campionato.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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