Storie di allenatori. Storie di tecnici in bilico e di tecnici che devono ancora “conquistare” la fiducia delle loro nuove famiglie. La sosta del campionato è preziosa per fare il punto su alcune panchine nobili del nostro calcio. Partiamo da due club di alto livello che sembrano in confusione. Il Milan, a esempio. Ibra si vanta di essere il Boss. Ma il suo gonfiare il petto contro nemici veri o presunti non basta a dare linearità al percorso del Milan. Tutti sanno che prima del derby Fonseca aveva le valigie pronte. Tutti sanno che la dirigenza rossonera aveva sondato il terreno con Sarri. E il tecnico toscano aveva già preallertato i suoi abituali collaboratori sulla possibilità di iniziare una nuova sfida professionale. La vittoria contro l’Inter ha salvato il posto a Fonseca. Tornato in bilico dopo le sconfitte in Champions e a Firenze. Un allenatore continuamente sotto esame è un allenatore fragile dentro lo spogliatoio. Questo Ibra dovrebbe saperlo bene. Diciamo che Fonseca è salvo fino alla prossima sosta. Ma il ritardare scelte nette potrebbe rovinare la stagione del Milan. Questo Ibra lo ha chiaro?
C’è grande confusione anche nella Capitale. Sponda giallorossa. Sono in tanti a essere convinti (direi sicuri…) che De Rossi sia pronto a riprendersi una panchina che gli è stata sfilata in maniera a dir poco maldestra. Juric si gioca molto, forse tutto, nelle prossime dure sfide: l’Inter all’Olimpico e la Fiorentina al Franchi.
Due scogli complicati a prescindere che diventano ancora più insidiosi con un allenatore che ha pochissima forza dentro il gruppo e che non è amato dalla tifoseria. Che è schierata compatta al fianco di De Rossi. La Roma della famiglia Friedkin continua a non avere una dirigenza sportiva forte. Che sia in grado di seguire percorsi più normali. Che sia capace di sviluppare un progetto calcistico. Non è questa la strada per provare a riportare la Roma in Champions, tanto per essere chiari. Con Juric e anche con il possibile ritorno di De Rossi. Nel calcio gli allenatori sono importanti ma i Direttori forse lo sono ancora di più.
Poi ci sono altre due panchine sono osservazione. Palladino a Firenze e Italiano a Bologna non sono riusciti ancora a entrare nel cuore delle loro nuove famiglie. L’ex allenatore del Monza ha compiuto un grande passo in avanti battendo nell’ultimo turno di campionato il Milan. E Italiano, comunque, è uscito a esempio a testa alta dalla sfida di Champions in casa del Liverpool. Palladino e Italiano, tanto per essere chiari, non sono a rischio esonero. Né oggi, né tra un mese. Ma per continuare con ancora più forza il loro nuovo lavoro hanno bisogno di uscire da questa situazione ibrida. Da questo Purgatorio calcistico. Hanno bisogno di convincere tutti, a cominciare dal gruppo squadra e dirigenza, che le loro idee calcistiche sono corrette per sviluppare i progetti di Fiorentina e Bologna. Le prossime quattro gare di campionato e rispettivi impegni nelle Coppe saranno un bel test per questi due tecnici emergenti. Due allenatori che hanno giustamente sogni ambiziosi. Ma che in questo momento fanno fatica a sviluppare nella maniera migliore.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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