La notizia della giornata non riguarda un giocatore, ma un club intero: il Genoa passa di mano. Con un investimento di 45 milioni di euro, il nuovo azionista di maggioranza sarà l’imprenditore rumeno Dan Sucu. Cosa cambia adesso? Di sicuro andremo incontro a una trasformazione del Genoa per come lo conosciamo adesso. Ma è ancora presto per poter dire come sarà ristrutturato e che tipo di cambiamenti ci saranno anche in vista del prossimo mercato di gennaio. Di sicuro questa acquisizione - arrivata in tempo utile per poter determinare già fra qualche giorno - servirà a dare non solo una nuova solidità al club, ma anche per cercare di migliorare la squadra. Sucu è già un protagonista nel calcio: a casa sua, in Romania, è il proprietario del Rapid Bucarest, altro club storico (esattamente come il Genoa) con più di 100 anni di storia. Ha investito nelle infrastrutture e nell’organizzazione del settore giovanile: potremmo dire che questa (a leggere anche il comunicato del club rossoblu) possa essere la filosofia di fondo della nuova proprietà.
Il Milan nonostante il periodo negativo e la contestazione di qualche giorno fa continua a dare piena fiducia a Fonseca. Non si ritene che lo spogliatoio non segua l’allenatore e non si ritiene che i metodi utilizzati finora dal portoghese siano eccessivi. Certo ci si aspetta che arrivi una risposta sul campo, in termini di risultati, il prima possibile, a partire già dalla prossima contro il Verona, quando ci si aspetta una prestazione convincente e soprattutto i 3 punti. Questa situazione di eterna incertezza non aiuta, neanche nelle sfide che sta affrontando ora Fonseca nel far recepire ai suoi ragazzi le nuove linee guida: sia sul campo che fuori. E’ ovvio che gli infortuni non aiutano, ma difficilmente la soluzione, arriverà dal mercato. Intanto in questi giorni si sta lavorando ai rinnovi. Non soltanto a quello di Theo (che è abbastanza urgente) e che non è vincolato ai provvedimenti presi recentemente nei confronti del terzino, ma anche per Maignan (urgente anche lui, scadenza attuale 2026) e Reijnders. Per entrambi si è tracciato un nuovo orizzonte (2029) e un nuovo salari: per Maignan in linea con i big della squadra (Leao e Theo) per Reijnders, intorno ai 3 milioni di euro).
La Roma ha cominciato a ragionare sulla sua evoluzione (o rivoluzione, se preferite). Ranieri sa che non sarà l’allenatore del prossimo anno, ma questo non sposta assolutamente nulla. Perché proprio Ranieri sarà una delle colonne su cui la Roma sta poggiando e poggerà le sue fondamenta. E quindi tutte le considerazioni che saranno fatte in questo momento hanno carattere di progettualità. A cominciare, ovviamente, dai big. L’interesse per Dybala da parte del Galatasaray non può passare indisturbato. Non è corretto parlare di trattativa (ancora) ma di forte interesse. La Roma aveva già trattato la sua cessione: e anche con Ranieri la musica fondamentalmente non cambia. A tutti piace Dybala, tutti vorrebbero tenerlo, ma nessuno lo fermerebbe se volesse andare. Questa la posizione ufficiale e ufficiosa. Il Galatasaray lo vuole da tempo, gli farebbe un contratto da 10 milioni di euro (sicuramente superiore a quello attuale, in scadenza sebbene rinnovato automaticamente con poche presenze). Il suo procuratore è stato ad Instanbul, anche per parlare di giovani argentini, ma ha certamente toccato con mano la voglia del Gala.
Si torna dunque alla situazione di qualche mese fa. Allora era l’Arabia e iniziò, almeno a livello mediatico, una sorta di palleggio di responsabilità sull’eventuale addio: se il giocatore vuole andare vada, se la società mi vuole sacrificare che lo dica. Senza parlare del prezzo del cartellino: anche allora l’offerta saudita era molto bassa come ora vorrebbe il Gala (a maggior ragione che il ragazzo è a scadenza contratto), mentre la Roma vorrebbe un indennizzo più corposo.
Visto che i cambiamenti a Roma sono in atto non è detto che non si decida di accelerare di una sessione. E questo ragionamento può valere serenamente anche per altri giocatori, importantissimi, che non sono più incedibili o intoccabili: tanto per fare tre nomi Pellegrini, Cristante e Mancini.
Di sicuro - a prescindere dalle assenze - serve un esterno di destra, un difensore centrale e un vice Dobvyk. E il finanziamento per questi innesti potrà arrivare dalle partenze.
La Juventus cerca come sappiamo almeno un difensore. Antonio Silva è certamente il nome più interessante che la Juventus sta trattando, seguito da Luiz Felipe (ora svincolato). Ma i bianconeri in questo momento non sembrano voler accelerare per avere la possibilità di trovare delle condizioni migliori di uscita (anche percorrendo altre piste) e contemporaneamente non andare alla ricerca di un attaccante, ma anche pensando alle uscite che potrebbero finanziare il mercato in entrata. Come per esempio quella di Fagioli. In attacco ancora nessuna accelerazione: ma dialoghi in corso con Vlahovic visto che il suo contratto scadrà nel 2026 e la volontà della Juventus sarebbe quella di poter allungare il contratto, cercando però di ridurre l’ingaggio.
Potrebbero incrociarsi però i destini sul mercato di Napoli e Juventus. Non solo le due squadre cercando con priorità alta un difensore, ma il Napoli ne cerca uno della Juventus: Danilo. Il capitano pubblicamente ha detto che non ha intenzione di lasciare la squadra a gennaio, ma questo non ha demoralizzato il Napoli. E’ ovvio che la Juventus sarà pronta a cedere il proprio difensore solo se ne arrivano altri due. Allo stesso tempo il Napoli potrebbe andare sugli stessi obiettivi dei bianconeri. Oppure potrebbe ingolosire la Juventus con l’attaccante: Raspadori. Finora un ipotetico scambio fra i due non ha attecchito. Ma il mercato - di fatto - è appena iniziato e alcune idee possono anche rivitalizzarsi. Insomma una strategia complessa, che si è necessariamente modificata visto l’infortunio di Buongiorno. Se prima il difensore era un’opportunità da dover cogliere ora è diventato una necessità, da chiudere anche il più in fretta possibile.
A Napoli poi dovranno modificare la rosa rispetto al cambio tattico che ha operato Conte ad inizio stagione. Non più 343 come preventivato, ma 433. Quindi molto meno spazio per Spinazzola (che andrà via) e al suo posto già opzionato Biraghi. E poi un innesto a centrocampo: servirebbe un giocatore di raccordo (alla Zielinski, tanto per capirci), ma nel frattempo spunta anche l’ipotesi Matic (che con Conte ha già lavorato al Chelsea).
Alla vigilia di Natale arriverà a Como Dele Alli: non sarà un nuovo acquisto. Inizierà ad allenarsi con la squadra da svincolato: non giocando dall’agosto del 2022 (ultima presenza con la maglia dell’Everton prima di un grave strappo muscolare e la rescissione) deve ritrovare la condizione atletica. Il Como gli darà questa possibilità e valuterà se metterlo sotto contratto dopo questo periodo.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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