Paulo Dybala che resta alla Roma non è solo una storia di cuore e d'amore.. C'è anche quello, c'è la famiglia, c'è l'amore dei tifosi. Ma non solo. E' anche una decisione figlia di accordi mancati, saltati e di una rottura arrivata nella giornata di ieri tra l'Al Qadsiah e la società giallorossa che solo un giorno prima aveva ricevuto dallo stesso giocatore una comunicazione chiara. Era pronto ad andare. Per questo ieri a Trigoria ha salutato i compagni, ha lasciato commosso il centro d'allenamento, si è fermato con tutti i tifosi per foto e autografi. Paulo Dybala era pronto per salire su un aereo per l'Arabia Saudita e la Roma aveva già deciso di farlo partire.
I
l peso della moglie, gli accordi non trovati
Non scadiamo in sentimentalismi che fanno comunque parte della storia ma che non sono una parte decisiva di questo racconto. Un peso lo ha avuto, nell'ultimo capitolo, nella telefonata di ieri sera, anche la fresca Signora Dybala, Oriana Sabatini, che da sempre propendeva (seppur abbia lasciato campo libero alle decisioni professionali del marito) per restare a Roma piuttosto che andare in un'oasi sulle cose dell'Arabia davanti al Bahrain. Come biasimarla. Però non è il cuore che ha deciso. Non è stato il battito giallorosso, questo straordinario sogno argentino, a determinare la permanenza di Dybala alla corte di Daniele De Rossi. Che negli scorsi giorni non a caso aveva chiaramente detto che non avrebbe legato nessuno contro volontà a Roma, che aveva tenuto fuori l'argentino, che aveva spiegato di come era già pronto ad andare oltre. Dybala ha rifiutato l'offerta e l'ultima parola è stata la sua. Ha stoppato le negoziazioni tra Roma e arabi che però erano tutt'altro che definite. Le cifre tra aspettative e realtà, da una parte e dall'altra, non collimavano. E allora è arrivata la fumata nera, orchestrata poi nel finale da Dybala.
I Friedkin hanno detto addio a Mourinho e Lukaku, avevano fatto lo stesso con Dybala
Una vicenda che è un colpo duro all'immagine dei Friedkin. Non giriamoci attorno. Il grande sogno con José Mourinho, Romelu Lukaku e Paulo Dybala, è naufragato se parliamo di azienda e di obiettivi sportivi che dovevano equiparare spese e ambizioni e peso dei nomi. La Conference League è stata un sogno bellissimo da veder festeggiata da un mare giallorosso ma, ripetiamo, Dybala, Mourinho, Lukaku... Ora erano pronti ad andare oltre. A rinunciare all'ultimo dei tre tasselli, al suo maxi ingaggio, a guardare a un nuovo progetto con Matias Soulè. La Roma aveva benedetto una cessione portata avanti con gli arabi dallo stesso Dybala. Che era arrivato un giorno d'estate ed era stato presentato davanti al Nuovo Colosseo con una marea di bandiere, fumogeni, cuori e canti giallorossi emozionanti da strappare il cuore, a prescindere da fede e colore. Tutti sognano sogni così e Roma li stava realizzando. Adesso i Friedkin erano pronti a vendere anche l'ultimo. E non si parli di Libro Cuore, ora che resta a Roma, Paulo Dybala.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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