Toccherà alla dirigenza dare un senso alla storia appena raccontata dalla Fiorentina, almeno come avrebbe cantato Vasco. A ridosso dell’ultima gara dell’anno, il recupero di Bergamo con l’Atalanta, sono delusione e incertezza i sentimenti che rimbalzano nei cuori viola. Mentre è ancora difficile riprendersi dalla batosta di Atene il popolo della Fiorentina si aggrappa a quanto richiesto a piena voce dalla Curva, e per una volta il comunicato del cuore del tifo sembra metter tutti d’accordo. Il problema però è che da chi è stato chiamato in causa, Commisso, non è stato proferito verbo, allungando un silenzio assordante che prosegue ininterrotto dal dopo gara dell'AEK Arena.

Il rientro negli States di Commisso- Non sarà perciò Rocco Commisso a rispondere alle urgenze sottolineate dai tifosi, visto che il presidente ha ripreso la via degli Stati Uniti nella mattinata di ieri. Incassata la sconfitta in finale di Conference il numero uno di casa viola era rientrato in fretta e furia dalla Grecia, giovedì di prima mattina e in anticipo su squadra e staff, si è poi concesso 24 ore utili a valutare la candidatura (sempre più forte) di Palladino, infine è ripartito alla volta del New Jersey mentre al Viola Park prendeva il via il torneo giovanile intitolato a Joe Barone. Nessun ringraziamento ai 10.000 volati all’Agia Sophia Stadium, o ai 30.000 del Franchi o ancora a chi ha affollato il Viola Park, seppure non fosse mancato il consueto bagno di folla nelle ore d’avvicinamento al fischio d’inizio del match con l’Olympiakos. E se nell’ottica della prossima stagione i passi mossi per l’arrivo di Goretti al posto di Burdisso, o per il convincimento di Palladino alla successione di Italiano, raccontano di un programma più o meno già stilato e destinato a esser raccontato da Pradè o Ferrari nella giornata di martedì (a meno di interventi del presidente da remoto) è sul fronte più ampio delle prospettive future, o delle sempre più insistenti voci su un'eventuale cessione, che il viaggio di ritorno del presidente non fa altro che alimentare nuove incertezze.

Domande sul futuro alle quali rispondere- Perché tra le pieghe del comunicato della Curva Fiesole di venerdì, oltre un giudizio che non può che essere negativo su programmazione e scelte che hanno spinto la Fiorentina giù dal quarto posto in campionato per finire (per il secondo anno consecutivo) all’ottavo posto e con una finale europea persa sulle spalle, è inevitabile leggere anche la richiesta di nuova luce su quale strada vuol percorrere il club. Dal prossimo anno, certo, ma anche negli anni a venire, tirando in ballo ambizioni e traguardi che almeno in questo triennio ormai al tramonto non potevano entusiasmare più di tanto. Se il dibattito sulla reale dimensione viola resta e resterà sempre aperto, è innegabile come al termine dell'era Italiano restino sul tavolo più delusioni che entusiasmi, almeno se si vuol tenere di conto un’analisi più obiettiva possibile sugli ostacoli superati in Conference League (spesso complicati solo nelle fasi finali della competizione) o in quell’edizione di Coppa Italia in cui la Fiorentina ha superato il Torino e due squadre poi retrocesse

Un bilancio triennale da analizzare con obiettività- Un bottino che non pare aver soddisfatto più di tanto la maggioranza del tifo, e sul quale non sarebbe stato male confrontarsi (con serenità) direttamente con chi ha tenuto i fili delle decisioni, ma del quale probabilmente renderà conto una dirigenza che prima ancora di dar via alla ricostruzione (inevitabile) della rosa dovrà confrontarsi con un malumore crescente quanto le voci incontrollate sulla cessione del club. Se domani un altro giorno arriverà, chiuderebbe Vasco, non resta che attendere quale versione arriverà da casa viola, o magari direttamente dagli Stati Uniti, su come e perché si sia creata un’atmosfera del genere.

Sezione: Le Altre di A / Data: Dom 02 giugno 2024 alle 12:00
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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