Torino è ormai pronto a voltare pagina, in casa granata si sta per aprire una nuova era. Ivan Juric ha già salutato, ora si attende l'approdo di Paolo Vanoli e poi c'è attesa per il mercato alle porte, con i gioielli Buongiorno e Bellanova già corteggiati da tante big in Italia e in Europa. Di questo e di tanti altri temi ne abbiamo parlato con Francesco Manassero, firma de La Stampa, che quotidianamente segue le vicende del Toro. Ecco l'intervista esclusiva realizzata da Tuttomercatoweb.com.
Il Toro ormai ha scelto Vanoli: è la scelta giusta per aprire un nuovo ciclo?
“Questo lo si vedrà soltanto più avanti e con il tempo, di certo possiamo dire che sia una scelta molto coraggiosa e anche ambiziosa. Il tecnico ha portato il Venezia dal baratro della serie C alla promozione nella massima serie con un gran lavoro, è senza dubbio tra i prospetti migliori del campionato cadetto. D’altra parte, però, non ha mai allenato in serie A, e pur avendo superato i 50 anni è ancora alle prime esperienze: di certo, i suoi trascorsi nella trafila delle giovanili della Nazionale azzurra possono dargli una grande mano”.
Facendo un passo indietro, come si può riassumere il triennio con Ivan Juric alla guida?
“E’ stato positivo sotto tanti punti di vista: il croato ha preso una squadra che per due anni di fila ha lottato per non retrocedere e ha rischiato la B, lui è riuscito a riportato il Toro a centro classifica. E, soprattutto, ha ridato anima, spirito, dignità e gioco, oltre a battere diverse big dopo tanto tempo. Ma se l’obiettivo nell’ultima stagione era fare un passo ulteriore andando in Europa, questo non c’è stato. Ed è inevitabile che lo stesso allenatore abbia un po’ di colpe, anche perché la società lo ha assecondato, per ciò che ha potuto. Ricci, Ilic e Vlasic sono stati investimenti importanti, ma il serbo e il croato non hanno avuto miglioramenti e non c’è stata una crescita netta dal punto di vista della squadra. I meriti di Juric, restando nell’ambito dei singoli, sono legati a Buongiorno, portato al massimo, e a Bellanova, il quale non era stato valorizzato appieno da Simone Inzaghi. Il tecnico se ne va al momento giusto anche perché aveva rotto con la piazza per comportamenti ben sopra le righe, anche se il bilancio rimane agrodolce”.
Qual è il rimpianto più grande della stagione che si è conclusa?
“C’è sicuramente tanta amarezza perché si sarebbe potuto fare molto di più. Il Toro ha dimostrato di giocarsela con tutti, le uniche sfide nelle quali ha alzato davvero bandiera bianca sono state contro l’Inter che ha vinto il campionato. Ha battuto in casa Milan, Napoli e Atalanta, oltre ad aver pareggiato contro la rivelazione Bologna in una gara che avrebbe anche meritato di vincere. Il vero rimpianto è non essere riusciti a sfruttare gli otto posti per l’Europa, oltre a diverse concorrenti che non hanno dato il meglio e i campioni d’Italia in carica (il Napoli, ndr) in profonda crisi. In più, la qualificazione del Bologna in Champions deve portare il Toro a porsi delle domande…”
Li abbiamo citati prima, torniamo su Buongiorno e Bellanova: quale sarà il loro futuro?
“Nessuno è incedibile, lo ha detto anche il presidente Cairo. Per quanto riguarda il centrale, ci sono già voci di trattative e siamo soltanto ai primi giugno, non come l’anno scorso a fine agosto con l'Atalanta che ci provò tardi: sembra proprio che si stia apparecchiando la tavola per la cessione. Oltre al valore del giocatore, cresciuto tanto da arrivare tra i migliori d’Europa, è un simbolo e bandiera, l’unico nel quale i tifosi si riconoscono, e sarebbe una grossissima perdita. Ecco, se proprio bisogna vendere qualcuno, sarebbe più comprensibile la cessione di Bellanova, un altro gioiello che può andare via”.
Possiamo individuare in Zapata e Schuurs i punti della ripartenza? E quali potrebbero essere i rinforzi per Vanoli?
“Direi più Zapata di Schuurs. Il colombiano resta sicuramente: ha un gran fisico ma ha anche 33 anni, l’età va tenuta in considerazione oltre al suo passato e al suo storico di tanti acciacchi. Duvan sarà certamente il simbolo del nuovo Toro. Per quanto riguarda l’olandese bisogna andarci cauti, il suo infortunio è stato molto serio e non si è ancora ripreso, adesso si parla di rivederlo verso la metà ottobre. Il Toro dovrà acquistare almeno un paio di difensori di spessore, facendo un mercato in entrata di livello. E con Vanoli bisognerà necessariamente risolvere la ‘falla’ del terzino sinistro, è un problema che i granata si portano dietro da tempo: servono cross precisi e tiri pericolosi, ciò che Lazaro e Vojvoda non sono riusciti a garantire”.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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