Djimsiti, il sempre presente di Gasperini. Eppure era un esubero (e ceduto al Benevento)

Berat Djimsiti era arrivato in Italia con una speranza: quella di poter dimostrare di essere da Serie A. D'altro canto in Svizzera aveva giocato per anni allo Zurigo, con ottimi risultati. All'inizio aveva preso il numero 55, ma non gli aveva portato granché fortuna: solamente tre partite in campionato e la sensazione che dovesse essere ceduto per avere un'evoluzione. La stagione ad Avellino va discretamente, tanto che arrivano anche proposte dalla Serie A, anche se è "solamente" il Benevento. Altre trenta presenze e la retrocessione, con Djimsiti che torna all'Atalanta con l'idea di essere un esubero, con le valigie pronte in mano.

Invece il fato gli dà una mano. Mors tua vita mea verrebbe da dire. Perché in uno scontro di gioco fra Gomez e Varnier, quest'ultimo si rompe il crociato in allenamento. Djimsiti viene aggregato al gruppo e non ne esce più. In campo invece deve aspettare a diventare titolare, almeno fino a una serata straordinaria contro l'Inter: 4-1 e presenza nel tabellino dei marcatori. Gasperini decide che l'albanese ha margini di miglioramento tali da potere essere non solo un gregario, ma addirittura protagonista.

Ora Djimsiti di anni ne ha 31 e non ha nessuna intenzione di lasciare una maglia. Anche se l'Atalanta compra Hien e Kolasinac in una stagione, anche se esplode Scalvini. In qualche modo trova spazio nella difesa a tre: a destra, centrale, a sinistra. E spesso, come contro il Liverpool al ritorno, è uno dei migliori in campo.