Gian Piero Gasperini, a Barcellona, ha tirato fuori diversi sassolini dalla scarpa. Ha detto che la prima squadra è più importante dello stadio, del centro sportivo, dell'Under 23. Perché è con quella che arrivano i risultati, le vittorie e, nei conti, il fatturato. Non avrebbe tutti i torti vedendo come fa il Napoli anno dopo anno, ed è forse il metro di paragone che dà più fastidio. Perché dopo Spalletti, adesso anche Conte è in lizza per vincere lo Scudetto. L'Atalanta ha toccato punti inenarrabili stagione dopo stagione, ma qualcosa manca per essere competitivi fino in fondo in campionato.

Poi c'è la questione del vendere ma non comprare, perché sollecitato da un giornalista catalano gli era stata data la possibilità immaginifica di comprare un giocatore del Barcellona. "Noi non compriamo, vendiamo". La risposta fra il serio e il faceto, ma non da zero a zero. Perché è evidente che anche qui le cose si rivolgono al mercato in corso. Perché "l'Atalanta deve comprare per sé stessa, non per fare un regalo al proprio allenatore". Perché acquistare un giocatore è un investimento e i risultati vanno di conseguenza.

Come quest'estate, quando avrebbe preferito Wesley a Bellanova, Gasperini non è d'accordo con l'andare ad acquistare Daniel Maldini dal Monza. La realtà è che mai come questa stagione ci sono due anime distanti e divise su come l'Atalanta dovrebbe essere gestita sul mercato. I Percassi fanno i loro conti, finora sempre azzeccati e al millimetro. Però forse Gasp, più vicino alla fine che all'inizio della carriera, avrebbe voluto provarci fino in fondo in questa annata. E non rinforzarsi a gennaio è la cartina tornasole che alla proprietà basta arrivare in Champions, traguardo che sembra già molto molto vicino pur senza rinforzarsi. L'infortunio di Lookman cambierà le carte in tavola?

Sezione: Calciomercato / Data: Mar 28 gennaio 2025 alle 23:54 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
vedi letture
Print