Barcellona-Atalanta non sarà solo una partita fondamentale per il futuro europeo dei nerazzurri, ma anche una sfida dal sapore speciale per Demetrio Albertini, unico doppio ex della serata. L’ex centrocampista, infatti, ha indossato entrambe le maglie nella stagione 2004/05: sei mesi a Bergamo, prima della chiamata di Frank Rijkaard che lo volle con sé al Camp Nou. "Quella parentesi in Spagna fu il mio addio al calcio giocato, e non poteva esserci contesto migliore per concludere la mia carriera".
IL LAVORO DIETRO AI RISULTATI DELL'ATALANTA
Albertini ha elogiato la crescita dell’Atalanta, definendola un esempio per il calcio italiano: “Dietro questi successi non c’è magia, ma una grande pianificazione. La società, con i Percassi al timone, ha creato un modello virtuoso basato sul lavoro costante e sullo sviluppo dei giovani. Risultati come quello della vittoria dell’Europa League sono il frutto di un processo che va oltre il rettangolo verde", confida ai microfoni de L'Eco di Bergamo
IL MIX PERFETTO TRA GESTIONE LOCALE E VISIONE INTERNAZIONALE
Secondo Albertini, l’Atalanta è una realtà unica nel panorama calcistico europeo: “La combinazione tra l’investimento americano e la gestione locale è un vero punto di forza. Avere ex calciatori come presidente e amministratore delegato permette di comprendere al meglio ogni aspetto del club. È un modello che molte società dovrebbero seguire”.
IL BARCELLONA, UN AVVERSARIO TEMIBILE ANCHE SENZA STIMOLI
Parlando del Barcellona, Albertini ha spiegato perché i blaugrana saranno un avversario ostico nonostante siano già qualificati agli ottavi: “Pensare che un Barcellona senza obiettivi possa essere un vantaggio è un errore da mentalità provinciale. Conosco bene l’ambiente catalano e so che scenderanno in campo con la mente libera, rendendo la sfida ancora più difficile. È nel loro DNA dare spettacolo”.
ATALANTA: UN CLUB CHE HA SEMPRE PUNTATO IN ALTO
Albertini ha ricordato la sua esperienza a Bergamo, definendola un’anticipazione di quello che il club sarebbe diventato negli anni a venire. “L’Atalanta ha sempre avuto un ruolo importante nel calcio italiano, sia per i risultati che per il settore giovanile. Già allora si percepiva un attaccamento unico alla maglia e una voglia di crescere. Questo è un merito della società, che ha saputo pianificare il proprio futuro con lungimiranza".
IL PASSAGGIO AL BARCELLONA E LA FINE DI UNA CARRIERA
A gennaio 2005, Albertini passò al Barcellona, contribuendo con qualche presenza alla conquista della Liga. "Rijkaard aveva bisogno di un giocatore esperto e, dopo avermi visionato più volte, ha scelto di puntare su di me. Era una squadra piena di talento e con una voglia incredibile di lasciare un segno nella storia del calcio".
IL PRONOSTICO
Albertini non si sbilancia sul risultato della sfida, ma è certo che sarà una partita spettacolare: “L’Atalanta sa sfruttare gli spazi aperti, mentre il Barcellona ama giocare davanti al suo pubblico. Sarà una gara piena di duelli interessanti. Mi auguro che l’Atalanta riesca a centrare l’obiettivo della qualificazione”.
UN OMAGGIO ALLA CRESCITA DELLA DEA
In chiusura, l'ex centrocampista ha voluto sottolineare il valore del lavoro dell’Atalanta: “Bergamo è una delle province più floride per la produzione di talenti. Questo grazie a un sistema virtuoso che continua a valorizzare i giovani e a prepararli per il grande calcio. L’Atalanta è la dimostrazione di come passione, organizzazione e ambizione possano portare a traguardi straordinari”.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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