"Come Totti e Ilary". Così, sulle pagine del Corriere dello Sport, il direttore Ivan Zazzaroni commenta la burrascosa separazione fra Massimiliano Allegri e la Juventus, prossima a finire nelle aule di tribunale dopo la lettera di licenziamento per giusta causa inviata dal club bianconero all'allenatore livornese: "I grandi amori, quelli emozionanti di cui tanto si parla e scrive, possono finire soltanto così. A pesci in faccia. E in tribunale. Come Totti e Ilary: è il primo esempio che mi viene in mente. Per cui non deve sorprendere il licenziamento per giusta causa di Massimiliano Allegri, che considero il primo responsabile della fine del matrimonio. Innanzitutto perché aveva sposato un’altra, la Juve di Andrea Agnelli. […]

È rimasto anche quando la casa è crollata sotto il peso di un’inchiesta giudiziaria e, per contratto e senso di appartenenza, si è adattato al nuovo corso. Con pazienza, fatica e senso del dovere, ha tenuto botta per un’intera stagione, nonostante gli ripetessero che era terribilmente invecchiato (nel gioco) e che qualcuno gli stava facendo le corna con Motta o Conte.  

Le consegne le ha comunque rispettate tutte: posto in Champions e nel nuovo Mondiale club, coppa Italia e partecipazione alla Supercoppa nazionale. La serata del trionfo personale sull’Atalanta, davanti a milioni di italiani, l’ha però macchiata - secondo l’accusa - mandando a quel paese una figura apicale della società, quotata in Borsa. Che venerdì è ricorsa al divorzio per colpa. 

L’errore che non gli perdono è di superficialità, o forse di supponenza: Max ha pensato di poter uscire indenne da una storica fase di passaggio. Quando i due rami della Real Casa si succedono è meglio farsi da parte, se si rappresenta il passato".

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 02 giugno 2024 alle 14:15
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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