Il mercato di gennaio - una volta - era chiamato di riparazione. Intanto perché si faceva prima (intorno ad ottobre) e poi perché effettivamente serviva per aggiustare qualcosa che non funzionava come ipotizzato o per andare incontro a delle nuove esigenze.
Anche se è cambiato il periodo dell’anno in cui si riapre il calciomercato, il concetto è rimasto lo stesso. Anzi forse converrebbe dire è tornato ad essere quello di qualche anno fa. Un po’ di tempo fa a gennaio era possibile anche prevedere dei grandi acquisti: ora è più facile assistere a grandi cessioni. Ma soprattutto, almeno per il prossimo inverno, la sensazione è che si muoverà chi ha la necessità di intervenire, per correggere appunto.
In estate sono stati spesi tanti milioni di euro. Ci sono state diverse ricostruzioni, molte squadre hanno cambiato allenatore. Una ventata di freschezza e di novità insomma. A partire dal Napoli primo in classifica, proseguendo con Juventus, Milan, Lazio, Fiorentina, in qualche misura anche l’Atalanta, in modo diverso la Roma. E questo senza prendere in considerazione le cosiddette “piccole”.
Ora pensare che ci sarà ancora un intervento massiccio sul mercato è obiettivamente chiedere troppo alle forze economiche dei club.
Chi ha speso tanto in estate sa di essere arrivato al limite, di aver spinto epr andare a chiudere gli obiettivi nel miglior modo possibile. O addirittura anche andando oltre, come è successo per esempio al Napoli.
L’operazione più importante in Italia in assoluto del mercato di gennaio è stata Vlahovic, nettamente il più pagato a 83,5 milioni di euro. Seconda posizione, sempre Juventus che acquista, ma a meno della metà: Kulusevski a 40 milioni. Rispettivamente erano a gennaio 22 e gennaio 20. L’anno prima era toccato a Paquetà (quasi 40 milioni anche lui) e Piatek sempre nel gennaio 20 (sempre al Milan). Chiude il podio allargato Eriksen (27 milioni all’Inter sempre in quel mercato della stagione 19/20). Poi a parte Rovella un grande salto indietro nel tempo, di almeno 10 anni.
Queste operazioni, anche se non sono state tante, hanno tenuto il mercato invernale vivace. A gennaio devi cogliere delle opportunità, come in tanti diranno. Oppure devi risolvere dei problemi.
Chi ha veramente delle questioni da risolvere è la Juventus alle prese con degli infortuni importanti in difesa (e che quindi ha già cominciato a sondare il mercato in quella zona del campo da tempo, guarda per esempio i contatti avviati con Antonio Silva) e con delle considerazioni più che approfondite in attacco visto che ancora non è definito con sicurezza il recupero di Milik (e che non si può continuare a rischiare). Ma proprio perché in estate sono stati spesi 200 milioni di euro, ora di soldi a disposizione ce ne saranno molti meno. Una mano potrebbe arrivare dalle cessioni (vedi Fagioli) oppure conviene trovare delle modalità diverse come il prestito (anche alto) e che quindi presuppone un riscatto, ma senza vincolarsi. E questo ovviamente non può che essere una difficoltà in più.
Stesso discorso anche a Napoli, sempre per il difensore. Quello che piace, in questo momento, è Danilo. Ma la Juventus, dal momento in cui già deve prendere almeno un difensore, non lo lascia andare volentieri. Ma Danilo è a scadenza contratto e considera Napoli una piazza affascinante, soprattutto con Conte. E anche qui magari la disponibilità economica potrebbe arrivare con qualche eventuale cessione: visto che di giocatori che vengono utilizzati poco da Conte ce ne sono.
Poi c’è la Fiorentina che deve completare la rivoluzione fatta a gennaio. Manca un vice Kean e un vice Kean arriverà, giusto - anche qui - per essere sicuri di non dover correre troppe sorprese.
Il resto cercherà di rimanere pronto alla finestra. Non sembra aver bisogno di nulla l’Inter. Il Milan, almeno numericamente, considerato anche il rientro di Bennacer, è a posto. L’Atalanta il mercato ce l’ha dall’infermeria visto che è già rientrato Scalvini e sta per rientrare Scamacca. Anzi: dovesse partire Godfrey (finora utilizzato pochissimo) non c’è neanche la fretta di andarlo a sostituire.
Staremo a vedere cosa succede alla Roma e che tipo di necessità tirerà fuori Ranieri dopo le prime partite con i suoi. E poi tutte le altre: pronte a difendere i propri gioielli (vedi per esempio Banda del Lecce che i salentini non hanno assolutamente intenzione di cedere, ma che piace a tanti) e allo stesso tempo a cogliere le opportunità di cui parlavamo sopra.
Senza dimenticarci che il fattore tempo sarà determinante. Oggi nessuno presta nessuno. Fra poche settimane già potrebbe capovolgersi il mondo. L’importante è avere le idee chiare e farsi trovare pronti. Perché poi una finestra di mercato in cui si possa riparare al mercato di gennaio non ci sarà!
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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