Stanotte l'Argentina torna in campo per continuare il cammino verso il sogno di un'altra vittoria in Copa America negli Stati Uniti e proprio 30 anni fa, sempre negli Stati Uniti, terminava la carriera di Diego Maradona in Nazionale per la positività al controllo antidoping nella partita contro la Nigeria, al Mondiale del '94.

Dopo tutto questo tempo è tornato a parlare il medico sociale della Seleccion di allora, Ernesto Ugalde, che oggi ha 69 anni ed è un traumatologo molto rispettato dalle sue parti, ma che dopo quell'accaduto non volle più far parte del mondo del calcio. Nonostante fosse stato a capo dell'equipe medica per ben due Mondiali dell'Argentina (Italia '90 e appunto Usa '94).

Intervenuto nel programma "Era por Abajo", di Radio Ciudad, ha rilasciato la sua prima intervista dopo più di 30 anni: "C'era qualcosa che non andava, era totalmente prevedibile quello che sarebbe successo (la positivitàil lato positivo). E ciò che purtroppo stava per succedere è successo".

Tutto ruota intorno a dei pre-controlli che sono stati fatti prima di quel famigerato Mondiale: "Ho voluto fare un controllo preventivo, a sorpresa. Lo avevamo già fatto con il dottor Madero prima dei Mondiali in Italia. Abbiamo fatto due controlli e ci hanno sorpreso. Perché? Perché sono apparse piccole cose, niente di grave, ma di sostanze che non conoscevamo. In Italia ero io a comandare e non abbiamo avuto problemi con nessun giocatore, ma avevamo già la situazione sotto controllo. Per gli Stati Uniti '94 avevo previsto in due laboratori, uno in Argentina e l'altro a Boston, ma non sono riuscito a crearli. Quindi dopo aver previsto quello che sarebbe successo ed è successo, non avevo più molta voglia di essere lì".

Si arriva all'annuncio della positività: "Come facevo a sapere che era Maradona, e non un altro giocatore, ad essere risultato positivo? Sapevo che sarebbe stato Maradona se fosse andato a fare il controllo antidoping. Anche Vázquez (Sergio) è andato al controllo, ma non avevo la presunzione che il positivo fosse Vázquez. Non avevo dubbi che (Maradona) sarebbe stato positivo".

Nessuna teoria del complotto, comunque: "L’infermiera della foto era un assistente tecnico che eseguiva un ordine. Ho dovuto prenderlo (per controllarlo), come è successo con altri giocatori. ha gestito tutto in modo gentile. Diego ha preso il farmaco sbagliato, è risultato positivo e la storia è finita. Se (gli Stati Uniti) lo stessero aspettando? No, affatto. Nelle estrazioni non ci sono gettoni caldi o freddi, tutti i numeri vengono contati, non c'è stato niente di strano. Non esistono teorie del complotto".

Sezione: Altre news / Data: Mar 25 giugno 2024 alle 23:02
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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