Marco Rossi è uno dei cinque CT italiani presenti a Euro 2024 insieme a Spalletti, Calzona, Montella e Tedesco. Guida l'Ungheria dal 20 giugno 2018
Marco Rossi, quali sono le favorite per la vittoria dell'Europeo?
"Francia, Inghilterra, Germania e Italia, ma ci metterei anche la Spagna. Se però devo indicare un solo nome dico Germania: per forza della squadra, per ambiente e per la situazione che si verrà a creare"
La sfiderete un'altra volta ai gironi, dopo averla quasi eliminata tre anni fa
"E nel frattempo l'abbiamo affrontata in Nations League e la sfideremo di nuovo dopo l'Europeo: sei volte in due anni. Negli ultimi tre confronti non abbiamo mai perso: una vittoria e due pareggi. Speriamo di portare avanti questa tradizione positiva, anche se sappiamo che quella che ci attende il 19 giugno sarà tutt'altra partita".
Tre anni fa eravate nel girone di ferro e avete sfiorato il passaggio del turno. Ora il girone è sulla carta più semplice e passano quattro terze su sei
"Sarei ipocrita se dicesse che la qualificazione agli ottavi non è il nostro obiettivo. Mentirei. Ciascuno di noi vuole superare il girone, ma non sarà facile. Tutti conosciamo la Germania e la Svizzera, ma anche la Scozia per noi può essere un avversario molto ostico per la sua fisicità, per l'aggressività che mostra in campo".
L'esordio contro la Svizzera
"Una spina nel fianco per tutti, una nazionale che supera sempre il suo girone di qualificazione. In questi grandi appuntamenti non falliscono mai".
Ha sfidato due volte l'Italia di Mancini. Come è cambiata con Spalletti?
"In qualche singolo, in diverse individualità, ma la tipologia di lavoro mi sembra simile a quella portata avanti da Mancini. Non bisogna snobbare quel lavoro: l'Italia nel precedente Europeo ha offerto partite di buonissimo livello, l'ha vinto in maniera meritata anche se in qualche partita è stata fortunata. S'è vista una Nazionale buonissima, poi è chiaro che anche gli episodi devono assisterti e in quella competizione sono girati a favore dell'Italia. Dopo, invece, è successo esattamente l'opposto"
Come da tradizione, quasi tutto il gruppo azzurro arriva dalla Serie A
"E' tra i migliori campionati con Premier e alla Bundesliga. Poi si possono dire tante cose ma il Ranking UEFA parla chiaro e se il prossimo anno possiamo avere una così nutrita rappresentanza di squadre in Europa è perché abbiamo prodotto ottimi risultati".
S'è acuito il distacco con Inghilterra, Germania e Francia negli ultimi anni?
"La Francia in termini di individualità ha qualche nome in più, l'Inghilterra uguale. Ma lo stesso discorso poteva esser fatto tre anni fa quando l'Italia vinse. E' chiaro che questo è un aspetto che un allenatore deve tenere in considerazione, bisogna essere ragionevoli sugli obiettivi da raggiungere: se Italia e Francia giocano entrambe al massimo delle proprie possibilità vince la Francia. Ma l'Italia ha gli strumenti per non far giocare al massimo gli avversari e può dare a sua volta più del massimo per vincere. La chiave è avere fiducia in sé stessi senza cadere nella presunzione, Si gioca tutto lì, è una differenza sottilissima".
L'Europeo inizierà con 5 CT italiani su 32
"Noi italiani abbiamo un paio di caratteristiche che ci contraddistinguono: innanzitutto un'attenzione quasi maniacale sulla fase difensiva e la capacità di saperla allenare, non tutti sono capaci di farlo. Poi grande adattabilità e poca rigidità, siamo aperti alle nuove influenze e alle nuove innovazioni. Guarda Ancelotti: usa macroprincipi e microprincipi modernissimi, non ha nulla da invidiare ad allenatori più giovani. Spalletti è un altro che definire moderno è un eufemismo, Pioli la stessa cosa. Parliamo di gente che ha superato i 60 anni o è vicino ai 60 ma è modernissima, allenatori che di anno in anno riescono a scrivere una pagina nuova nel proprio calcio, a evolversi".
Quali sono i principi della sua Ungheria?
"Cerchiamo di mettere al centro del progetto il giocatore, il suo ruolo. Partiamo da una difesa a tre che spesso può diventare a quattro, raramente a cinque. Non disdegniamo la costruzione dal basso, ma è possibile anche una lettura differente. Nella mia maniera di intendere il gioco del calcio dobbiamo essere flessibili e imprevedibili, sicuramente non integralisti. E' una squadra che sa stare in campo con le giuste distanze e il giusto equilibrio, poi il calcio è un gioco di duelli e quelli non sempre si vincono. Sicuramente giochiamo per arrivare al risultato: io preferisco una brutta vittoria a una bella sconfitta e chi dice il contrario credo non sia onesto fino in fondo con sé stesso".
Mi dice il nome di tre stelle di questo Europeo?
"I tedeschi hanno Wirtz che è impressionante. Poi dico Musiala, Bellingham e Mbappé".
Quale può essere la sorpresa di questo Europeo?
"La Turchia di Vincenzo Montella".
L'Ungheria a fine competizione potrà dirsi soddisfatta se?
"Se supera il girone. Poi agli ottavi vediamo chi ci capita..."
E l'Italia?
"Se arriva in semifinale. Anche se, da italiano, già immagino grandi polemiche dovesse poi perderla quella semifinale".
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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