Empoli, la coralità fa la differenza. Il poker di Verona pesa come un macigno

Questo Empoli continua a meravigliare di partita in partita. Occupa una posizione invidiabile, assolutamente impensabile alla vigilia. Ed è ancora imbattuto con le squadre che sono al suo livello o poco più sopra. Gli azzurri hanno ceduto solo a Lazio, Inter, Napoli e Milan, tutte formazioni destinate a un campionato completamente differente. E, a parte il secco 3-0 subito dai rossoneri, le altre tre sconfitte hanno avuto diverse attenuanti: contro la Lazio l'Empoli era passato in vantaggio, contro il Napoli aveva perso di misura a causa di un rigore dubbio, contro l'Inter aveva dovuto giocare in inferiorità numerica per due terzi di gara.

Ciò che risalta è la coralità del gioco. D'Aversa è riuscito a calarsi perfettamente nella realtà toscana, facendo apprezzare il proprio credo ai calciatori e mettendoli nelle migliori condizioni per esprimersi. In questo momento ci sono certamente calciatori più importanti di altri, ma come abbiamo visto anche in Coppa Italia l'Empoli possiede una rosa inaspettatamente lunga, pronta a ogni evenienza. Nonostante gli infortuni e gli acciacchi questa squadra non molla un centimetro, riuscendo a saltare le difficoltà. Sembra quasi che riesca a farsi forza nelle condizioni più estreme e difficili.

Contro il Verona ha brillato la stella di Sebastiano Esposito. L'attaccante rientrava dal primo minuto in campionato dopo la bella prova contro la Fiorentina in Coppa. Ed è un calciatore che sta mostrando qualità importanti, in una piazza che lo ha voluto e aspettato. Ma è tutta la squadra a girare bene, come sottolinea puntualmente D'Aversa. Tutti hanno dei compiti difensivi e offensivi e tutti remano nella stessa direzione, pronti a dare il 100% e ad aiutare i compagni. Senza aver speso un centesimo ma con idee fresche e con il solito grande pozzo derivante dal settore giovanile, l'Empoli può continuare a scrivere la storia anche quest'anno.