Gasperini rilancia la sfida: "Samardzic, ora tocca a te"

Quando Lazar Samardzic, dal ritiro della Serbia, aveva lanciato il suo messaggio diretto a Gasperini chiedendo più spazio dopo il gol decisivo contro l’Austria, in molti si attendevano una reazione diplomatica del tecnico nerazzurro. Ma l'allenatore dell'Atalanta ha preferito rispondere con il sorriso e una battuta tagliente, senza però trascurare il messaggio di fondo.

LA RISPOSTA DI GASP
Intercettato durante la cerimonia di premiazione della Panchina d’Oro, Gasperini ha replicato con stile alle dichiarazioni del centrocampista serbo: «Ho letto le sue parole, e devo dire che sarebbe ora li facesse anche per noi quei gol», ha affermato sorridendo, tra il serio e il faceto. Una risposta che, pur stemperando i toni, ha evidenziato chiaramente il punto di vista dell’allenatore: bene con la nazionale, ora serve continuità in nerazzurro.

UNO STIMOLO IN PIÙ
Nelle parole di Gasperini c'è un richiamo diretto alla responsabilità di Samardzic. La Nazionale è certamente un palcoscenico importante per ogni giocatore, ma è nel club che si conquistano definitivamente spazi e fiducia. «Abbiamo bisogno di tutti al massimo – ha aggiunto Gasperini – e le nazionali aiutano a crescere, ma ora tocca al campo e ai gol in maglia Atalanta».

NON È SOLO UNA FRECCIATA
La risposta di Gasperini, dunque, non è una semplice contro-provocazione. È piuttosto un modo per caricare il giocatore, stimolandolo a trovare finalmente quella continuità di rendimento che finora è mancata. È evidente la volontà del tecnico di trasformare un momento di tensione in uno stimolo positivo, necessario in una fase cruciale del campionato.

UNA RISPOSTA DA GRANDE ALLENATORE
Gasperini sa benissimo che, per ambire alla Champions e continuare a inseguire il sogno scudetto, serviranno tutti, compreso un Samardzic decisivo e concentrato. Ecco perché la sua risposta appare non solo intelligente, ma anche strategica, rivolta a responsabilizzare un talento importante nella corsa al grande obiettivo. Adesso la palla passa al serbo: sta a lui dimostrare che le parole non sono state dette invano.