Davide Zappacosta è il volto perfetto di quest'Atalanta che guarda in alto senza più timori reverenziali. È la metafora del lavoro di Gasperini: un esterno che si è evoluto fino a diventare equilibratore tattico, uomo assist, finalizzatore e punto di equilibrio della squadra. Domenica contro l'Inter, nell'ultimo vero bivio stagionale verso il titolo, Zappacosta avrà un motivo in più per andare oltre se stesso: suo figlio Edoardo arriverà tra pochi giorni e chissà che non possa dedicargli subito un gol che significherebbe tantissimo, forse anche il sogno scudetto.

La stagione del numero 77 è fatta di concretezza e qualità, numeri da top europeo: solo Grimaldo e Hakimi hanno fatto meglio in fatto di reti e assist tra i laterali. Ma, più dei dati statistici, impressiona l'impatto reale che Zappacosta sta avendo sulla Dea. Non è un caso che l'Atalanta abbia ripreso a volare proprio ora che lui e Ederson hanno ritrovato ritmo, fisico e lucidità. Sono tornati a intercettare palloni come aspirapolveri umani, riavviando il motore di una squadra che adesso viaggia spedita come un treno.

In questo gioco di intrecci e coincidenze, domenica l'avversario sarà ancora l'Inter. Una squadra fortissima, forse la migliore d'Europa secondo lo stesso Zappacosta. Ma è anche la squadra che più di ogni altra gli ha creato problemi. Contro i nerazzurri milanesi l'esterno ha raccolto soprattutto delusioni, zero vittorie e pochi acuti personali. Ma le sfide impossibili sono quelle che più piacciono a chi indossa la maglia della Dea.

Ora più che mai, contro l'Inter, l'Atalanta ha l'occasione per dimostrare di essere davvero diventata grande, forte mentalmente e non solo tecnicamente. La sfida sarà una verifica definitiva delle ambizioni della squadra e del valore assoluto di un giocatore come Zappacosta, che di anni ne ha 32 ma non è mai stato così determinante. È il calciatore ideale per una squadra di provincia che si è trasformata in un gigante, capace di sorprendere i colossi con la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare.

E se domenica sera al Gewiss Stadium dovesse andare come a Torino contro la Juventus, il sogno diventerebbe qualcosa di molto vicino alla realtà. Allora sarebbe festa grande, con una dedica pronta per Edoardo, che verrà al mondo trovando suo papà protagonista, forse, della storia nerazzurra più bella di sempre.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 12:33
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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