Claudio Ranieri ha lasciato un biglietto da visita nella tasca di Ernesto Valverde dopo la disfatta di ieri spiegando che "è per parlare di alcuni giocatori spagnoli". L'innocente scena a favor di telecamera fa pensare a molti che pure il tecnico dell'Athletic Club de Bilbao possa entrare tra i candidati per la Roma che verrà ma quel che è certo è che, al momento, tra i grandi sogni dell'ora allenatore e un domani dirigente testaccino c'è Gian Piero Gasperini. Ci sono stati contatti diretti e concreti con l'entourage, un pour parler con l'allenatore che non ha escluso l'addio a fine stagione all'Atalanta e pure "di smettere in caso di Scudetto". Ma siccome l'eccesso di godimento non sarebbe reato, è ben certo che il Gasp andrà avanti e allora la Roma continuerà a provarci. Non solo per lui, ma anche e soprattutto per lui. Ma quella vista ieri contro l'Athletic è davvero squadra all'altezza del livello raggiunto ora dall'allenatore di Grugliasco?

Una rosa non all'altezza (ma si può lavorare)
Il non gioco del San Mames è ben poca colpa dei giocatori, piuttosto dell'impianto di gioco voluto da Sir Claudio. E ce ne stupiamo, visto che spesso ha messo in campo una Roma con belli spunti anche di gioco. Ha rinunciato invece a giocare, l'espulsione di Mats Hummels non può essere un alibi perché la Roma era in dieci e mica in otto. E invece il baricentro rocchiano ha impedito ogni spunto e idea. Un'analisi rapida, provando a strutturare la rosa per il Gasp. C'è un grande portiere, Mile Svilar, ma per la difesa a tre, per come la imposta il Gasp, certamente non ci sarà Mats Hummels per lentezza nelle corse indietro e per l'oramai poca abitudine ad aggredire verso l'alto. Evan Ndicka lo ha fatto al Leverkusen e può starci, sicuramente lo farà Gianluca Mancini ma servono almeno altri due centrali difensivi. Sugli esterni Angelino e Devyne Rensch sono titolari ma il secondo è da Champions, da ambizioni gasperiniane? Difficilmente, per approccio e livello ora raggiunto dalla voglia del tecnico dell'Atalanta, lo sarebbero Salah-Eddine e Celik. Anzi, l'ideale per Gasp sarebbe Alexis Saelamaekers ma servirà chiaramente trattarlo con il Milan (e capire anche cosa vorrà fare il giocatore, ora a sorpresa messo fuori da Ranieri). Per come imposta, a due, il centrocampo Gasp, il reparto sembra numericamente a posto ma se Gasperini cambia è per provare a cercare un progetto che possa essere vincente. Manu Koné è materiale ancora da plasmare, Leandro Paredes sarà over 30, ha rinnovato ma servirà un titolare nel reparto con Niccolò Pisilli come seconda alternativa. Lorenzo Pellegrini e la sua esperienza potranno essere sicuramente utili al Gasp ma per il gioco che fa, intenso, continuo, per l'aggressività e per il pressing alto, può valere lo stesso per Matias Soulè, Tommaso Baldanzi e soprattutto per Paulo Dybala? La Joya dovrebbe certamente cambiare completamente approccio tattico, soprattutto a livello di fase difensiva. Ne avrà voglia, nel caso, a trentadue anni da compiere a novembre? Per come ha fatto in questa stagione, poi Artem Dovbyk non sta giocando all'altezza di un tecnico che ha ambizioni e sogni scudettati e dunque... Un altro investimento pesante.

Cosa vogliono fare i Friedkin?
Il materiale per lavorare dunque c'è. Ma i Friedkin, che hanno comprato l'Everton e ora sono anche in corsa per i Boston Celtics in NBA, hanno già investito un miliardo di euro e oltre nella Roma. Saranno disposti a spendere ancora così tanto, senza garanzie sul progetto stadio che ufficialmente non arrivano? Le ambizioni di città e piazza sono chiare, i sogni del futuro dt Claudio Ranieri anche. Gian Piero Gasperini è uno di questi ma questa rosa al momento non equipara il valore raggiunto negli ultimi anni dal Gasp. Sognare si può, è chiaro. Ma questa Roma è quel che vuole davvero Gasperini?

Sezione: Calciomercato / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 17:58 / Fonte: Marco Conterio per TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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