Pier Bergonzi, nel suo editoriale per SportWeek de La Gazzetta dello Sport, mette in luce il pensiero di Gian Piero Gasperini, descritto come uno degli allenatori più incisivi degli ultimi anni. Confrontando la filosofia del tecnico dell’Atalanta con quella di Carlo Ancelotti, Bergonzi sottolinea come Gasperini sia il perfetto esempio di un allenatore che non solo allena, ma trasforma e valorizza ogni giocatore che incontra sul suo cammino. «Ci sono due tipi di allenatori: quelli che non fanno nulla e quelli che fanno danni. Gasperini è nella terza categoria, quella che crea e innova», scrive Bergonzi.

DA PROVINCIALE A BIG D’EUROPA
L’Atalanta, sotto la guida di Gasperini dal 2016, cambia pelle. Non più una semplice "provinciale" che si limita a partecipare, ma una squadra capace di competere a livello europeo, vincere l’Europa League e tenere testa a squadre come il Bayern Monaco e il Leicester. Bergonzi evidenzia come il lavoro del tecnico sia stato fondamentale per questa metamorfosi: non solo risultati straordinari sul campo, ma anche un cambio radicale nella percezione del club a livello internazionale.

IL MODELLO GASPERINI: TRA GENIO E FATICA
Il segreto del successo di Gasperini risiede nella sua capacità di creare un gioco organizzato e un pressing illuminato che esalta il talento dei singoli. Da Zapata e Ilicic a Lookman e De Ketelaere, passando per Muriel e Zaniolo, ogni giocatore trova in lui un maestro capace di trasformarlo in una versione migliore di sé stesso. «Ha fatto decollare chiunque abbia toccato, come un artigiano del calcio moderno», si legge sullo speciale inserto.

LA FAMIGLIA PERCASSI: LA BASE DI UN SOGNO
Un ruolo centrale in questa favola lo ricopre la famiglia Percassi, che ha costruito una società modello, solida e ambiziosa. Bergonzi sottolinea come la sinergia tra Gasperini e la dirigenza sia alla base del successo dell’Atalanta, che oggi può giocare alla pari, e spesso meglio, con i grandi club del mondo.

L’EREDITÀ DI UN MAESTRO
Oggi, Gasperini non è solo un allenatore, ma un simbolo di innovazione e resilienza. «Il calcio italiano deve molto al Mago della Dea», conclude Bergonzi, riconoscendo il valore di un tecnico che non smette mai di sorprendere e insegnare. La sua Atalanta è il manifesto di una filosofia calcistica che mescola intuizione, lavoro e audacia.

Sezione: Copertina / Data: Sab 04 gennaio 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print