Sono passati meno di quattro anni dal famoso 0 a 7, uno dei punti più alti della storia dell'Atalanta, ma la prestazione di ieri sera pare aver ampliato la distanza da quell'impresa. L'impressione è che la squadra e, soprattutto, il suo allenatore si siano arresi il giorno precedente, appena saputo dell'assenza per infortunio di Scamacca. Attualmente, la squadra è la fedele rappresentazione del suo stadio: incompleta.
Il tema tattico di Gasperini è andato a farsi benedire, e la formazione iniziale è apparsa un azzardo clamoroso. Fare iniziare la partita a De Ketelaere, al rientro, assieme all'ex di turno Miranchuk, non esattamente due cuor di leone, contro una squadra assetata di vendetta, composta da Juric, Bellanova, Buongiorno e soprattutto Zapata, sembrava un azzardo enorme.
E così è stato, anche perché in difesa la coperta è cortissima, e il giocatore chiave del centrocampo, Marten De Roon, ha dovuto essere schierato dietro, per sopperire alle pesantissime assenze di Toloi, Palomino e soprattutto Kolasinac. Il povero Scalvini si è ritrovato ad essere l'unico difensore di ruolo in campo a causa dell'infortunio di Berat Djimsiti, giocatore imprescindibile per questa squadra, che ora si spera possa rientrare presto.
Il disastro annunciato poteva essere evitato con una formazione più prudente, ad esempio mettendosi a quattro dietro, o inserendo un difensore come Bonfanti al posto di uno degli evanescenti attaccanti schierati.Col senno di poi è facile, è vero, ma a questa squadra, già molto sfortunata a livello di infermeria, manca quel coraggio che una volta era solito dare Mister Gasperini, ora più che mai apparso il primo a non crederci più, trasmettendo rassegnazione e confusione, con giocatori schierati fuori ruolo e sottoposti a prestazioni imbarazzanti.
La sensazione è che contro il Milan, anche una prestazione straordinaria potrebbe non bastare per portare a casa punti, soprattutto perché è difficile trovare un'alternativa reale a Scamacca. Forse sarebbe più saggio interpretare la partita da una prospettiva più umile, cercando di strappare i punti piuttosto che giocare alla pari senza avere le risorse necessarie al momento.
Eppure a fine agosto, un giocatore in rosa c'era e si chiama Duvan Zapata, ancora in forma e capace di gestire il reparto da solo, qualità che manca tremendamente nella squadra bergamasca, soprattutto in trasferta. Buongiorno ha dimostrato di essere la scelta giusta per rafforzare la retroguardia, ma purtroppo rimarrà un rimpianto per molto tempo. Sarà necessario intervenire già a gennaio; è impossibile immaginare di proseguire fino a giugno con una retroguardia così esigua, considerando i numerosi impegni e l'età avanzata dei senatori imprescindibili.
Una menzione a parte merita Bakker. La sua prestazione da subentrato è stata a dir poco raccapricciante.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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