Remo Freuler è stato presentato ufficialmente questa mattina nella sala stampa del centro tecnico di Casteldebole. Insieme al centrocampista svizzero, che arriva a Bologna con la formula del prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di alcune condizioni dal Nottingham Forrest, il direttore sportivo rossoblù Marco Di Vaio.
Di Vaio: "Presentare Remo è semplice: lo conoscete tutti molto bene per il suo passato all'Atalanta. Per noi è stato sin dall'inizio una prima scelta vista la necessità di sostituire Schouten. Sapevamo, tramite il procuratore, della sua insofferenza nel rimanere in Premier, poi la sua ex squadra è andata forte su Nico e abbiamo cercato di portare a termine la trattativa. Per noi è una pedina fondamentale da inserire nel nostro centrocampo, per l'esperienza che porta, per le sue caratteristiche, per la sua duttilità, per la mentalità e per lo spessore sia tecnico che umano. Non è stata una trattiva semplice, ma lui ha avuto pazienza perché voleva fortemente venire qui a Bologna da noi visto che ha riconosciuto nel nostro progetto quello giusto per il suo ritorno in Italia".
Come stai fisicamente? Cosa non è andato a Nottingham?
"Sto bene, ho fatto tutta la preparazione con il Nottingham, anche le amichevoli. La pausa nazionali mi è servita per ritrovare il ritmo partita, ma stavo bene in campo. A Nottingham non credo che non ci sia nulla che non è andato bene, ci siamo salvati e sono stato anche capitano. Per il resto non so cosa è successo, ho parlato con mister ma alla fine siamo rimasti un po' a metà strada"
Il tuo rapporto con Sartori?
"Io e Giovani ci siamo sentiti sempre, siamo rimasti in contatto. Lui ovunque è andato ha fatto sempre molto bene, credo che ovunque vada porti fortuna".
Abbiamo letto del tuo disappunto sul ritardo per la trattativa con il Bologna. Ce la puoi ricostruire?
"Io non ho mai dato colpa a nessuno, le trattative sono spesso lunghe in particolare quando sono coinvolti più giocatori. Ad ogni modo l'intervista è stata rilasciata in tedesco e quello che ho detto non è stato tradotto bene in italiano".
Sei arrivato nella prima Atalanta che ha iniziato a cambiare status in Italia. Come ci si accorge di questo cambiamento? In spogliatoio si percepisce qualcosa?
"Contano i risultati. All'Atalanta abbiamo fatto un anno bene, siamo arrivati in Europa mentre l'anno dopo no. Ad ogni modo continuando a lavorare bene si matura la consapevolezza che si può fare bene. E' un processo che dura anni".
Vedi delle analogie nei metodi di allenamento tra Motta e Gasperini?
"Per ora ho fatto pochi allenamenti con Motta e rispondere adesso è difficile".
Ti hanno sorpreso alcune dichiarazioni di ex giocatori dell'Atalanta su Gasperini?
"Si, perché io non sarei il giocatore che sono se non fosse per lui. E' grazie a lui che sono diventato un giocatore da nazionale, ho fatto la Champions ed è lui che ha reso l'Atalanta ciò che è oggi. Non capisco il senso delle dichiarazioni negative su di lui fatte da chi è andato via da Bergamo".
In questi anni che idea ti sei fatto del Bologna?
"La serie A l'ho sempre seguita, anche mentre ero in Inghilterra. L'anno scorso ho parlato con miei ex compagni di squadra che sono ancora a Bergamo e mi hanno detto che giocare contro il bologna è stato molto difficile, quindi la scelta è stata molto più facile".
Ti senti un possibile capitano di questa squadra? In futuro potresti diventare un buon direttore sportivo visto che Sartori ti chiede già consigli?
"Mi chiede consigli sui giocatori svizzeri perché quelli li conosco bene. Per adesso io voglio giocare, non mi interessa avere la fascia o meno: l'importante è restare uniti".
L'idea di calcio di Motta ti ha stuzzicato nell'idea di venire a Bologna?
"Si perché vengo da un anno di calcio molto difensivo, ma a me piace molto giocare la palla e quando ho parlato con il mister la scelta è stata molto più facile".
Aebischer sta portando te e Ndoye a fare un giro a Bologna? Vi sta aiutando ad ambientarvi?
"No non ancora, la sua ragazze è ancora qui quindi devo aspettare (ride, ndr)".
Ti hanno sorpreso alcune dichiarazioni di ex giocatori dell'Atalanta su Gasperini?
"Si, perché io non sarei il giocatore che sono se non fosse per lui. E' grazie a lui che sono diventato un giocatore da nazionale, ho fatto la Champions ed è lui che ha reso l'Atalanta ciò che è oggi. Non capisco il senso delle dichiarazioni negative su di lui fatte da chi è andato via da Bergamo".
Per Di Vaio: Le condizioni del prestito con obbligo si possono sapere?
Di Vaio: "Sono condizioni facilmente raggiungibili. Questa è stata unna formula che serviva più a loro che a noi".
Per Di Vaio: Quanto è importante che anche dall'allenatore siano arrivati segnali di apertura al rinnovo?
Di Vaio: "Siamo contenti di questo e lo avevamo appreso già dal suo agente. Abbiamo iniziato a parlarne e c'è la volontà da parte di tutti di andare avanti".
C'è una posizione che ami di più a centrocampo?
"Se giochiamo a tre posso giocare sia come 6 che come 8".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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