Inizio sempre col citare il risultato della partita, con un migliore o peggiore in campo, con l’attenzione rivolta verso le grandi coreografie neroblù che illuminano lo stadio. E stavolta, invece, si ritaglia uno spazio una pagina spiacevole del nostro calcio. Facendo scorrere nella mia mente le immagini del settore ospiti occupato sabato sera dai bianconeri, mi chiedo se quelli siano degni d’essere chiamati tifosi. Un tifoso dovrebbe essere colui che segue la propria squadra per gioire quando vince, per sostenerla quando qualcosa va storto, per incitarla quando sta perdendo e per starle accanto sempre, qualunque cosa succeda. Sostenere i propri beniamini non significa, almeno credo, andarsene in giro per l’Italia mettendo in pericolo chi allo stadio ci va da tifoso vero. Il primo episodio che ha catturato la mia attenzione risale ancor prima del fischio d’inizio, quando i calciatori si sono disposti in centro al campo per ricordare con un minuto di silenzio l’alpinista bergamasco Mario Merelli. La tifoseria avversaria ha dato inizio a quello che forse riteneva uno spettacolo e i fumogeni hanno iniziato a scavalcare le transenne finendo tra il pubblico della Curva Sud dell’Atalanta. Atteggiamenti vergognosi, che non solo costringono adulti e bambini ad allontanarsi, ma calpestano il rispetto nei confronti di chi non c’è più.

Non finisce qui: uscendo dallo stadio sento che la gente racconta gli episodi avvenuti prima della partita, c’è chi si è sentito dire di fare attenzione alla propria bambina, di stare sul marciapiede perché dal settore ospiti piovono bottiglie di vetro; chi invece, oltre ad essere stata pesantemente offesa, si trova con una lattina lanciata addosso al di là dei cancelli. Per fortuna il tifo è altro, i tifosi sono altri, e ne ho la prova quando appare davanti ai miei occhi uno striscione che recita “Del Tanque mai sTanque”, quel tifo pulito che dovrebbe farsi avanti più spesso, in modo che qualcuno possa osservare bene ed imparare. Stavolta era giusto dedicare più spazio a quello che ha fatto da contorno ad Atalanta-Juventus. Se accendiamo i riflettori sul campo, ancora una volta non è stata una serata da incorniciare per i nerazzuri, ma le ultime tre sfide sulla carta erano tutt’altro che semplici. Si riparte da quei 20 punti in classifica e da Cesena, in bocca al lupo!

Sezione: La Dea in Rosa / Data: Lun 23 gennaio 2012 alle 11:00
Autore: Sabrina Pedersoli
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