Un palo e quattro gol. Un grande Guido Marilungo e un immenso German Denis. Una favola? No, è Atalanta-Roma del 26 febbraio 2012, data che rimarrà scolpita nella mente dei tifosi nerazzurri. E chi l’avrebbe mai detto? La sconfitta per 2-1 nel girone d’andata è ormai solo un lontano ricordo, in questa domenica dal profumo di primavera c’è spazio solo per i nerazzurri.

Che il Tanque tornasse a far centro era cosa ovvia, ma forse proprio così non se l’aspettava nessuno. A pagarne le conseguenze una Roma dai toni bassi che ha concesso molto, forse troppo, ad un’Atalanta agguerrita come non mai. Tre punti che, come ogni volta, valgono oro per la scalata verso la salvezza, ma è inevitabile pensare a come sarebbe andata se quei sei punti di penalizzazione non fossero mai esistiti. La realtà però è questa e ciò che conta è tenere sempre il piede sull’acceleratore, non darsi mai per vinti, lottare sempre fino alla fine. Una partita che resterà nella storia, ma che ha creato comunque qualche dissapore tra i tifosi presenti sugli spalti: qualcuno sul gol che ha momentaneamente riaperto la partita chiedeva di dare di più e di non spegnersi proprio in quell’istante, altri rispondevano con toni accesi che l’Atalanta oggi stava brillando e di più non si poteva pretendere, dopo tutto davanti c’era la Roma.

Tutti amici quando il fischio finale ha decretato il vincitore, nessuno ha avuto più dubbi e tutto si è risolto in un grande applauso ai propri beniamini. I giallorossi tornano nella capitale a bocca asciutta, mentre l’Atalanta festeggia lo straordinario poker e i tre punti messi in saccoccia, non dimenticando però la prossima gara importante con l’Udinese. 

Sezione: La Dea in Rosa / Data: Lun 27 febbraio 2012 alle 11:00
Autore: Sabrina Pedersoli
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