La cronaca della surreale serata di ieri a San Siro deve per forza di cose iniziare da sabato. In conferenza stampa, Paulo Fonseca mi era sembrato più mogio, forse anche rassegnato, sicuramente con molta meno fiducia e molto meno entusiasmo rispetto a tutte le altre conferenze o interviste precedenti. La cosa mi aveva solleticato il pensiero che qualcosa potesse essere successo. La stessa cosa, anche prima di queste mie speculazioni, era balenata nella testa dei colleghi presenti a Milanello.

Ed effettivamente qualcosa era successo. Ed è successo soprattutto il giorno dopo, cioè ieri, quando Paulo Fonseca si è seduto sulla panchina del Milan da esonerato. Attenzione: l'addio non gli era stato ancora comunicato ufficialmente, ma il mister - un gran signore, va sottolineato con forza - aveva percepito che non c'era più alcun tipo di fiducia attorno a lui. Già, perché i dirigenti avevano già deciso di cambiarlo.

La virata dritta su Sergio Coincecao - opzione di una parte della dirigenza già in estate - era già stata messa in moto dopo il pari contestato contro il Genoa e prima della sfida contro il Verona. La vittoria del "Bentegodi" non ha cambiato più di tanto il futuro: ha dato solo qualche giorno in più a Fonseca. Ma tanto ormai la decisione era presa: alla prima sconfitta sarebbe stato esonerato. Anzi: sarebbe stato esonerato a prescindere. E così è stato: via Fonseca, dentro - da oggi - Sergio Coincecao.

La cosa peggiore di tutta questa storia è che il tutto era ampiamente prevedibile già in estate. Chi si aspettava un finale diverso? O meglio: forse, a questo livello, no, ma prima o poi sarebbe andata a finire così. Servivano altre scelte sin da subito, sulla panchina e tra i calciatori. E, invece, si sono persi sei mesi.

Sezione: Le Altre di A / Data: Lun 30 dicembre 2024 alle 10:00 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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