Sarebbe facile analizzare i cinque gol subiti dalla Lazio a Bologna sottolineando le enormi lacune difensive emerse al Dall’Ara. La disastrosa prova dei due terzini, con Marusic che almeno aveva l’alibi degli acciacchi e di una rifinitura saltata al contrario di un Lazzari fresco e riposato. La peggior prestazione stagionale di Mario Gila, naufragato nel secondo tempo dopo una marcatura piuttosto soft anche sul gol di Odgaard nella prima frazione. Le sofferenze di calciatori come Isaksen, Guendouzi e Dia che avrebbero bisogno di rifiatare, mentre invece saranno impegnati anche con le loro nazionali in questa sosta. La realtà dei fatti è che tutto si può riassumere con un’analisi tanto semplice quanto cruda. La Lazio si è ritrovata più avanti del previsto nel suo progetto e ad oggi non è pronta a competere per la zona Champions e le fasi finali dell’Europa League. L’inseguimento di una, comporta il sacrificio dell’altra. Baroni non vorrebbe scegliere e lo ha dimostrato schierando con il Viktoria Plzen tutti i giocatori disponibili senza fare calcoli, anche se questo ha comportato la loro assenza a Bologna (vedi Tavares, Castellanos e Dele-Bashiru). Da una difesa ancora da ristrutturare a un attacco non pronto, gli step ancora da completare si sono visti tutti ieri al Dall’Ara.
Lazio, la rivoluzione necessaria in difesa e un attacco che non può essere aspettato
La Lazio ha scelto di dare vita a un progetto triennale con una vera e propria rivoluzione della rosa. Una rivoluzione nello spogliatoio, una rivoluzione anagrafica ed economica. Monte ingaggi ridotto, investimenti su giovani da formare e l’abbandono di leader che forse sono mancati in alcune partite dove serviva personalità (come il derby o lo 0-6 con l’Inter). Fabiani ha detto anche nei mesi scorsi che la Lazio è al 50% del suo progetto e il reparto che in estate subirà una profonda ristrutturazione deve essere la difesa. Lo dice l’anagrafe, ben sei degli otto difensori in lista Serie A ad oggi sono over 30, una contraddizione per chi propone un progetto incentrato sui giovani. Lo dice il monte ingaggi, visto che quattro dei cinque contratti più ricchi in casa Lazio sono destinati a difensori over 30. Lo dice la classifica e i dati sulla difesa biancoceleste, nettamente la peggiore tra le nove squadre in corsa per l’Europa con 41 gol subiti, inseguita a distanza siderale proprio dal Bologna con 34 reti. Il resto del progetto che manca è la crescita di ragazzi giovani alla loro prima esperienza di alto livello che non riescono a incidere come necessita a una squadra in corsa per obiettivi importanti. Noslin e Tchaouna da inizio anno non hanno dato risposte convincenti, Dele-Bashiru ha vissuto un grande mese di dicembre ma nel 2025 ha segnato solo il 5-1 al Monza a partita finita ed è stato bloccato dagli infortuni. Il mercato di gennaio ha portato giovani di prospettiva come Belahyane, Provstgaard e Ibrahimovic, ma che al momento non hanno l’esperienza e lo spessore per giocarsi la Champions e non sono in lista UEFA per allargare le rotazioni in Europa. Servirà una grande estate per dare ancor più concretezza a un progetto ambizioso, ma ancor di più servirà una primavera fuori dall’ordinario per inseguire obiettivi inimmaginabili a inizio stagione e che ora si stanno facendo sempre più complessi da raggiungere.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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