Il Napoli c'è eccome. La squadra di Antonio Conte torna alla vittoria, chiudendo una lunga serie di cinque partite senza i tre punti, e risponde prontamente al successo dell'Inter riportandosi ad un -1 che fa sognare la città in vista di Atalanta-Inter, in programma nella prossima giornata. Una risposta importante, stavolta senza mostrare tensione per la pressione messa dai nerazzurri, come ad esempio accaduto a Como senza tornare troppo indietro, dominando il match sin dai primi minuti con un grande approccio alla partita, proprio in scia al secondo tempo dell'ultima sfida in cui ha messo sotto l'Inter capolista. Una vittoria che rinsalda la candidatura Scudetto dei partenopei, attesi dalla trasferta di Venezia e che - dopo la sosta - una volta affrontate Milan e Bologna non avrà più avversarie della parte sinistra della classifica.
L'ultimo step da fare?
A fronte di un dominio in lungo ed in largo, creando 2xG già nel primo tempo e assediando la porta di De Gea, torna la problematica della concretizzazione. Già in settimana, rispondendo ad una domanda sui pochi gol fatti rispetto alle concorrenti, Antonio Conte aveva consigliato di dare un'occhiata allo storico realizzativo della rosa che in molti elementi non è certamente eccezionale. Vero in linea generale, anche se nel primo tempo le occasioni capitano sui piedi di Raspadori, prima impreciso e poi ipnotizzato da De Gea, ma che riuscirà a riscattarsi nella ripresa col raddoppio. E poi ancora l'ex portiere dello United, non impeccabile sul gol di Lukaku, anche su Spinazzola e senza farsi mancare anche un incrocio dei pali di Di Lorenzo.
Se non le chiudi...
Sul concetto della concretizzazione, ma anche della gestione dei finali, è tornato anche Antonio Conte nella conferenza stampa post-partita: "Non abbiamo rischiato chissà cosa, ma sicuramente abbiamo realizzato molto meno per quanto prodotto. Se domini non puoi andare nello spogliatoio con l'1-0 perché rischi di perdere altri punti. Poi vai sul 2-0, continui a creare altre situazioni, becchi gol e subentra l'ansia. Lì bisogna essere bravi a gestire, a raffreddare il momento, a tenere di più la palla andare in affanno. Non è accaduto chissà cosa, ma quando quelle palle lunghe iniziano a svolazzare dentro l'area può succedere di tutto", l'avviso di Conte, memore della doppia beffa finale subita all'Olimpico. Il ritorno ad una grande produzione offensiva, però, era il primo passo.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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