Torino, la fascia e maggiore leadership: così Zapata è sempre più un trascinatore

E’ un Duvan Zapata tutto nuovo, sono bastate due partite ufficiali per capirlo. O meglio, il colombiano ha ripreso proprio da dove aveva lasciato l’anno scorso, aggiungendo però una enorme dose di leadership che non può che far bene a lui stesso e a tutto il Toro. Il tecnico Paolo Vanoli lo ha messo ancora più al centro del progetto, consegnandogli una fascia da capitano che era rimasta senza padrone dopo gli addii di Ricardo Rodriguez e di Alessandro Buongiorno, e con un gioco decisamente più votato all’attacco può esaltare ulteriormente le sue caratteristiche. E poi, rispetto al suo predecessore Ivan Juric, ha deciso di gestirlo in maniera diversa: con il croato non usciva praticamente mai, a San Siro contro il Milan è stato sostituito quando mancavano poco meno di 20 minuti alla fine. “Dovevo preservarlo, ha avuto un po’ di crampi” la spiegazione di Vanoli.

E Zapata? Il colombiano ha risposto benissimo, sembra ancora più decisivo dello scorso. Nelle prime due partite stagionali affrontate con la fascia al braccio, il bomber ha segnato due gol molti simili: contro il Cosenza in coppa Italia di destro e alla prima di campionato contro il Milan di testa, in entrambi i casi ha dovuto soltanto spingere dentro gli assist perfetti di Adams e Lazaro. Così è semplicissimo fare la media, Zapata sta viaggiando a un gol a partita, anche se è ancora prestissimo per tirare le somme. In ogni caso, il classe 1991 ha un grande obiettivo per questa stagione: al di là di fare il meglio possibile per aiutare il Toro a spiccare finalmente il volo, c’è da continuare a segnare per stare lassù in una speciale classifica. Tra i marcatori ancora in attività e ancora in serie A, soltanto Dybala ha più reti del colombiano, con il Gallo Belotti subito dietro. La Joya guida a quota 123, Duvan è subito dietro a 122 e l’ex capitano granata è a 112. Uno stimolo in più per Zapata per continuare a trascinare il Toro.