La firma distintiva dell’Atalanta targata Gian Piero Gasperini è un calcio fatto di aggressività e intensità. L’obiettivo è sempre lo stesso: recuperare la palla il più velocemente possibile, trasformando la fase difensiva in una micidiale ripartenza offensiva. Ma cosa rende davvero unica la squadra nerazzurra? Uno studio approfondito sui meccanismi tattici della Dea mostra come la compattezza e l’altezza del pressing siano fondamentali nel plasmare una squadra che gioca costantemente “sopra” gli avversari.
IL SEGRETO DEGLI ESTERNI: L’AGGRESSIVITÀ PARTE DA LORO
Nel calcio di Gasperini, gli esterni giocano un ruolo cruciale. Sono loro le prime sentinelle del pressing, posizionate spesso ben oltre la metà campo. L’Atalanta, con un’altezza media di recupero palla di 60,5 metri, si posiziona seconda in Serie A, subito dopo l’Inter. Non è un caso che allenatori come Marcelo Bielsa abbiano sempre sottolineato come l’aggressività di una squadra si misuri dalla posizione dei suoi esterni. Ruggeri, Bellanova e Zappacosta hanno ormai assimilato a pieno questi dettami, mostrando una capacità innata di combinare recupero palla e ripartenza.
LA LINEA DIFENSIVA: COMPATTEZZA E COSTRUZIONE
L’aggressività atalantina non è solo merito degli esterni - analizza La Gazzetta dello Sport -. Anche la linea difensiva gioca un ruolo fondamentale, con i centrali che non si limitano a difendere, ma partecipano attivamente alla costruzione del gioco. La distanza media tra il centrale difensivo e il primo attaccante è di appena 19,2 metri: un dato che sottolinea la compattezza della squadra e la prontezza dei difensori nel risalire il campo. Kolasinac e Kossounou sono esempi perfetti di questa filosofia: non solo recuperano palla rapidamente, ma sono spesso i primi a spingersi oltre la trequarti avversaria per creare superiorità numerica.
IL RUOLO DEI MARCATORI NELLA COSTRUZIONE
Uno degli aspetti più innovativi del gioco di Gasperini è l’utilizzo dei difensori centrali come creatori di gioco. Non si tratta solo di recuperare palla, ma di impostare immediatamente l’azione offensiva. Kolasinac e Kossounou eccellono in questo, mostrando grande dimestichezza con il pallone e la capacità di effettuare coast-to-coast devastanti. Scalvini, pronto al rientro, e Djimsiti completano un reparto che unisce fisicità, tecnica e visione di gioco. Il risultato? Una difesa che non si limita a proteggere, ma diventa un’arma offensiva aggiuntiva.
L’ARMONIA DEL SISTEMA: UNA QUESTIONE DI SINCRONIA
Tutto questo sistema complesso funziona grazie a una perfetta armonia tra i reparti. L’Atalanta si distingue per la rapidità con cui passa dalla fase difensiva a quella offensiva, un meccanismo reso possibile dall’alto grado di sincronizzazione dei giocatori. La posizione degli esterni, la compattezza dei centrali e la capacità dei difensori di inserirsi sono frutto di anni di lavoro e perfezionamento tattico sotto la guida di Gasperini. Un equilibrio che trasforma ogni recupero palla in un potenziale pericolo per gli avversari.
L’Atalanta di Gasperini è molto più di una squadra aggressiva: è un meccanismo tattico raffinato, capace di mettere costantemente in difficoltà ogni avversario. La capacità di recuperare palla ad altezze siderali e di trasformare la difesa in attacco in pochi istanti rende la Dea una delle squadre più temibili del panorama europeo. Non è solo questione di intensità, ma di intelligenza tattica: una filosofia che continua a evolversi, facendo dell’Atalanta una delle squadre più affascinanti da osservare.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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