Atalanta, così non sei da scudetto: altro stop col Venezia, il Gewiss ora è un tabù

Un’occasione d’oro svanita, un pareggio a reti bianche che sa di rimpianto. L’Atalanta di Gasperini non supera l’ostacolo Venezia, perde una chance fondamentale per avvicinare Inter e Napoli (ferme sul pari nello scontro diretto), e conferma una preoccupante fragilità al Gewiss Stadium, diventato ormai un problema serio per i nerazzurri. Il tridente, che avrebbe dovuto essere la chiave per sbloccare la partita, tradisce ancora una volta, lasciando aperti i dubbi sulla reale forza di una squadra che sogna in grande ma che rischia di perdere anche il terzo posto, visto che la Juventus è pronta al sorpasso.

ATTACCO IN CRISI, GASP NON TROVA SOLUZIONI
La fotografia del match è tutta nella prova del tridente offensivo nerazzurro. De Ketelaere è apparso spento, inconsistente, lontano dal talento che aveva mostrato nella prima parte di stagione. Retegui ha perso il killer instinct da capocannoniere, restando intrappolato nella difesa compatta dei veneti. Lookman, nonostante sia stato il più attivo, è finito per intestardirsi in giocate solitarie, collezionando troppi errori, tra cui una clamorosa occasione da gol sprecata davanti alla porta. Risultato? Tre soli tiri nello specchio e un senso generale di frustrazione offensiva che ora diventa un campanello d’allarme.

GEWISS DA TABÙ A PROBLEMA REALE
Il problema, però, non si limita alla fase offensiva. È un’intera squadra che sembra essersi smarrita nel proprio stadio: l’Atalanta non vince in casa dal 22 dicembre, inanellando quattro pareggi (due 0-0 consecutivi, dato mai verificatosi nella gestione Gasperini) e una sconfitta nelle ultime cinque gare al Gewiss. Così non si può puntare allo scudetto, e il rischio è quello di essere risucchiati in una battaglia per le posizioni Champions League, considerando l’aggressività della Juventus, attesa dal prossimo scontro diretto proprio con i bergamaschi.

IL VENEZIA CI CREDE, MA SPRECA
La squadra di Di Francesco, dal canto suo, ha offerto una prestazione intelligente, attenta e concreta, difendendosi con ordine e provando a colpire con le ripartenze. I veneti non segnano da quattro partite consecutive, eppure contro la Dea hanno avuto due enormi occasioni per vincere: prima con Zerbin, che ha sprecato malamente un contropiede facile, poi con lo stesso Zerbin neutralizzato da Carnesecchi dopo un grave errore difensivo di Zappacosta. Lo 0-0 alla fine è giusto, anche se i rimpianti non mancano nemmeno in casa Venezia.

ORA ATTENZIONE ALLA JUVE
Gasperini, pur trovando conforto nella solidità difensiva (quarta gara consecutiva senza subire reti), dovrà trovare soluzioni alternative in attacco. Il calendario mette i nerazzurri di fronte a una serie di scontri diretti decisivi per capire se questa squadra potrà lottare fino in fondo per lo scudetto o se dovrà guardarsi alle spalle, soprattutto dalla Juventus, che può accorciare ulteriormente le distanze già da stasera, con un occhio rivolto anche a Milan-Lazio.

Il momento è delicato, l’Atalanta è ancora in corsa ma per restarci serve cambiare marcia. E subito.