Roberto Gagliardini, ex centrocampista dell'Atalanta e in forza all'INTer, è stato intervistato da una studentessa dello stesso ateneo durante la diretta Instagram TopAthlete dell'iniziativa Luiss Sport Live Talk.

Come è andato l’esame?
“Così così, perché forse l’ho preparato troppo in fretta questo, ma vediamo quando mi daranno i risultati”.

Che facoltà frequenti?
“Economia. Ho finito il primo anno e iniziato con questo esame il secondo anno. Vediamo di raggiungere quest’obiettivo. Mi sta piacendo, prima era un po’ più facile rispetto ad ora che è nato mio figlio, ma provo a conciliare tutto”.

Come fai a conciliare tutto?
“Questione di organizzazione e come sempre un po’ di sacrificio. Prima magari, prima che nascesse mio figlio, riuscivo meglio. Adesso è un po’ diverso, penso anche a lui, mi fa piacere stare con lui, però tra un allenamento e i mio figlio, riesco a mettermi sui libri. È questione di organizzazione e voglia di raggiungere gli obiettivi. È una cosa che porto dal calcio all’università, la determinazione di raggiungere gli obiettivi nel calcio, è la stessa che metto nello studio per laurearmi”.

Frequenti le lezioni online?
“Sono riuscito a seguirne qualcuna, perché magari mi allenavo e non potevo seguire. Solitamente studio o con i tutor, oppure da solo con le slide e riesco a tenere il passo”.

Chi era il tuo idolo da bambino?
“Sinceramente non ho mai avuto un giocatore al quale ispirarmi. Mi piaceva molto Gerrard ma non è un giocatore al quale mi sono ispirato, mi piaceva guardarlo giocare”.

Qual è la sensazione che si prova all’esordio in Serie A?
“Io l’ho fatto con l’Atalanta il 15 maggio se non sbaglio, a Genova contro il Genoa. È una sensazione strana, sicuramente bellissima. All’inizio sei un po’ teso però ogni calciatore gestisce la tensione a modo suo. Sicuramente la tensione è normale, fa parte di ogni lavoro però una volta entrato in campo, avendo preparato la partita, sono abbastanza tranquillo e so i compiti da svolgere in campo”.

Perché hai scelto il numero 5?
“Senza un motivo particolare. All’Atalanta avevo il 4, sono arrivato all’Inter e il 4 era ritirato perché ovviamente era del grande Javier Zanetti e quindi ho scelto il 5, perché penso fosse il primo disponibile tra quelli più bassi, ma senza un significato particolare”.

Sei contento comunque della tua scelta, che comunque ti complica la vita?
“Sì assolutamente. Sono molto testardo e una volta che mi pongo un obiettivo cerco di raggiungerlo in ogni modo”.


(fcinternews.it)

Sezione: Altre news / Data: Sab 16 maggio 2020 alle 08:30 / Fonte: fcinternews.it
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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