La storia di Assane Gnoukouri, ex fenomeno delle giovanili dell'Inter, è tornata alla ribalta in questi giorni perché c'è il rischio che venga espulso dall'Italia. L'ex centrocampista ha chiesto asilo al nostro paese dopo esserci arrivato dieci anni fa, quando ha iniziato a militare nell'Altovicentino, club di Marano, dove viene notato da un osservatore dell'Inter. Arriva in sordina, ma capiscono in brevissimo tempo che il potenizale è enorme. Roberto Mancini stravede per lui, come tutti gli allenatori del settore giovanile, fino all'apice della carriera, cioè il derby di Milano del 2015, dove Gnoukouri, diciannovenne, gioca da titolare.

Sembra solo l'inizio di una carriera brillante, promettente. A gennaio del 2017, dopo undici presente in due anni e mezzo, va all'Udinese per trovare continuità. Qui parte il dramma, perché i medici gli trovano una malformazione al cuore, probabilmente dovuta a un virus contrato in Africa nei mesi precedenti. Ha un'infiammazione alle pareti del cuore e non c'è modo di curarlo. Ovviamente i bianconeri lo rispediscono al mittente quasi subito e non esordisce mai, tutti i tentativi per mettere a posto la situazione da un punto di vista calcistico vanno a vuoto. Dunque, di fatto, nel 2017 finisce la carriera di Gnoukouri. Avrebbe potuto cercare un ingaggio all'estero, ma è molto difficile che qualcuno possa dare spazio a chi viene fermato in Italia: il rischio sensibile era quello che facesse la fine di altri, come Marc Vivien Foe oppure Morosini. L'Inter, nonostante potesse risolvere il contratto per inadempienze dopo sei mesi di stop e mancata idoneità, gli tende una mano, grazie ai dirigenti Marotta e Ausilio, compiendo un atto di generosità che non è scontato.

Ma cosa era successo in soldoni? C'erano quattro ragazzi africani all'arrivo in Italia, portati da un'organizzazione, che vengono associati a un padre non biologico - e in nessun'altra accezione - per usufruire del ricongiungimento e potere stare qui. Due sono ottimi giocatori: uno è Assane e l'altro si chiama Wilfried. Quest'ultimo viene fatto passare come il fratello e diventa anche lui un astro nascente del settore giovanile dell'Inter. Poi aggredisce un arbitro e si prende due anni di squalifica - poi scontati a sei mesi - ma non basta, questioni comportamentali all'interno del club portano poi al suo addio e al ritorno in Africa. Questa però è un'altra storia. Quella di Gnoukouri dopo l'Inter è paradossale: bivacca in Stazione Centrale a Milano, dove dorma non è dato sapere. Poi Franck Kessie, ex Milan, lo ospita per un periodo da lui, come gesto di solidarietà e per amicizia verso un altro ivoriano, più sfortunato di lui.

Arriviamo ai giorni nostri. Gnoukouri ha chiesto l'asilo dopo dieci anni di sfortune. Poteva essere una storia da raccontare per integrazione, perché le favole esistono. Purtroppo è stato vittima di quello stesso sistema che poteva renderlo milionario.

Sezione: Altre news / Data: Mer 04 ottobre 2023 alle 18:12
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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