Un David quasi più bello di quello di Michelangelo. A Firenze è già scoppiata la De Gea-mania, specie dopo la sontuosa prestazione che il portiere spagnolo ha offerto ieri sera nel big match vinto 2-1 contro il Milan. Il risultato? Una pioggia (meritatissima) di 9 in pagella, che sta facendo discutere ovviamente anche in Spagna. Per saperne di più su come viene vista in patria l'avventura del campione classe 1990, TuttoMercatoWeb.com ha raggiunto in esclusiva proprio chi l'ha visto crescere fin dalla cantera dei colchoneros: il giornalista del quotidiano As, Jorge Garcia.
Jorge, che effetto fa in Spagna vedere un De Gea di nuovo in versione saracinesca?
"Anche qui a Madrid la sua prestazione di ieri ci ha resi tutti molto felici. È tornato a giocare, per di più in una squadra come la Fiorentina che tratta sempre bene i calciatori spagnoli. Ricordo i vari Borja Valero, Odriozola, Joaquin... Tutti poi parlano benissimo di Firenze e della Viola. Nel caso di David, è sempre stato uno dei migliori portieri del nostro Paese e, nonostante lo stop di un anno, resta un campione di livello assoluto".
Te l'aspettavi dopo così tanto tempo fermo?
"Dopo i 30 anni quello che perdi a livello fisico tra i pali lo (ri)acquisisci in conoscenza del calcio, insomma in esperienza. Ricordiamoci che De Gea se n'è andato dal Manchester United come miglior giocatore della squadra, reduce da prestazioni molto importanti. Non mi sorprende dunque il fatto che sia tornato a giocare come ha spesso fatto nella sua carriera. Se hai il fuoco dentro, e lui ce l'ha, gli anni d'età e lo stop lungo passano in secondo piano: De Gea a Firenze è tornato a sentirsi un portiere, è tornato a sentirsi importante e amato dalla gente".
Perché proprio la Fiorentina secondo te?
"Per questo motivo, e anche per continuare a giocare in un campionato di prima fascia. David avrebbe potuto scegliere leghe minori, firmando con un club americano o saudita per guadagnare parecchi soldi, ma di milioni ne ha già incassati tanti in carriera e personalmente mi è piaciuta molto la sua decisione di ripartire dalla Fiorentina. In Serie A e in una piazza con abbastanza pressione".
L'obiettivo quale può essere?
"Perché non il ritorno in Nazionale? De Gea venne fatto fuori in un modo un po' strano quando il ct era Luis Enrique, ma se continuerà a giocare così... David oggi ha 33 anni e resta uno dei migliori portieri in circolazione di nazionalità spagnola, oltre che tra i migliori al mondo. Del resto, se hai delle capacità, queste restano intatte anche se vai in letargo per un anno. Io dico sempre che i portieri si dividono tra portieri bravi e portieri che ti danno punti: De Gea appartiene a questa seconda categoria e la Roja, almeno secondo me, deve essere quindi un obiettivo concreto".
Che ricordo hai di lui infine all'Atletico Madrid?
"De Gea è sempre stato un predestinato, un portiere capace di passare in poco tempo dalla cantera alla prima squadra dei colchoneros. All'Atletico ha avuto alti e bassi, anche perché giocava in un Atletico che stava provando a tornare grande dopo qualche delusione di troppo. I tifosi all'inizio gli volevano molto bene perché era un talento nato e cresciuto in casa, poi però non hanno preso bene il suo trasferimento al Manchester United del 2011. Ma così è la vita e così è il calcio, oggi anche in Spagna facciamo il tifo per lui".
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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