Bergamasco doc, professionista affermato all’estero e ancora oggi ricordato per l'incredibile gol di testa segnato al Milan con la maglia del Benevento: Alberto Brignoli, oggi punto fermo dell’AEK Atene, conserva un desiderio nel cassetto: giocare nell’Atalanta, la squadra della sua città natale. Ai microfoni di Sportitalia, Brignoli ha raccontato il suo rapporto con Bergamo, l’ammirazione per Gasperini e i motivi che alimentano il suo sogno nerazzurro. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Brignoli che cosa significherebbe per lei vestire la maglia dell’Atalanta?
«Giocare anche solo una stagione con la maglia dell’Atalanta sarebbe un sogno enorme. Bergamo è la mia città, lì ho le mie radici e la mia famiglia. Tornare a casa, poter rappresentare quei colori in Serie A, sarebbe qualcosa di straordinario. Da noi si dice semplicemente “Vado all’Atalanta”, come un punto d’arrivo ideale: ecco, per me sarebbe davvero così».

L’Atalanta è sinonimo ormai anche di Gian Piero Gasperini: qual è la sua opinione sul tecnico della Dea?
«Gasperini è un allenatore eccezionale, lo stimo moltissimo: l’Atalanta con lui è diventata un punto di riferimento in Italia e in Europa»

Ha appena nominato la famiglia Percassi: pensa che il loro ritorno sia stato decisivo per il rilancio del club?
«Assolutamente sì, sono stati bravissimi a valorizzare la parte sportiva e allo stesso tempo a rilanciare l’immagine della società con un vero e proprio re-branding. Oggi l’Atalanta è un club con una dimensione europea, e questo è frutto di scelte precise e intelligenti».

Parlando di allenatori, nella sua carriera ha incontrato diverse figure importanti: quale tecnico l’ha segnata di più?
«Ne ho avuti molti di valore, da De Zerbi a Dionisi, passando per Nicola e Toscano. Ma se devo fare un nome è quello di Cristian Bucchi, che per me è stato molto più di un allenatore. È stato un punto di riferimento umano e professionale fondamentale, direi quasi un secondo padre. E poi, tra i preparatori dei portieri, Vincenzo Sicignano mi ha insegnato davvero moltissimo».

Tornando all’Atalanta, c’è un tecnico italiano, Roberto De Zerbi, che difficilmente vedremo a Bergamo per questioni territoriali: cosa ne pensa?
«Roberto è una persona coerente, lo conosco bene perché l’ho avuto a Benevento. Ha sempre espresso chiaramente le sue idee, dentro e fuori dal campo, e ha questo senso di appartenenza molto forte. Lui è bresciano, quindi non mi sorprende la sua posizione. Ma è un allenatore straordinario che meriterebbe una grande italiana, a patto che gli venga lasciata la libertà di decidere tutto in autonomia: in Italia spesso manca proprio questo tipo di figura manageriale».

Quanto è stato importante Bergamo nella sua carriera e nella sua vita?
«Bergamo rappresenta casa mia, il mio punto fermo, la mia famiglia. Per questo per me giocare per l’Atalanta sarebbe la ciliegina sulla torta"

Alberto Brignoli, bergamasco in Grecia, ma col cuore sempre a casa sua. L'Atalanta è lì, un sogno che aspetta solo di diventare realtà.

Sezione: Interviste / Data: Mer 23 aprile 2025 alle 18:20
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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