Dopo l'assoluzione per buona fede nel caso di doping che ha coinvolto José Palomino, difensore dell'Atalanta, lo scorso luglio, il giocatore si trova ora di fronte a un ulteriore udienza. Il procuratore capo di Nado Italia, Pierfilippo Laviani, ha presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna, in Svizzera. Questa decisione segna una nuova fase nel processo che ha coinvolto il calciatore.

La controversia ruota - riferisce L'Eco di Bergamo - attorno a una pomata a effetto cicatrizzante che non è mai stata trovata. Se fosse stata provata la colpa o la negligenza del giocatore, la pena avrebbe potuto raggiungere fino a quattro anni. Tuttavia, la legge stabilisce: “Qualora l'atleta dimostri in un singolo caso di non avere colpa o negligenza, il periodo di squalifica teoricamente applicabile è eliminato”. Casi simili sono accaduti con altri atleti, come Martina Caironi, l'atleta paralimpica bergamasca, e Christian Burns, ala della Pallacanestro Milano. Nel caso di una violazione intenzionale, la pena massima è applicabile, ma deve essere dimostrata da Nado Italia, l'Organizzazione Nazionale Antidoping.

La sentenza sarà definitiva e inappellabile, con una decisione attesa entro un massimo di 90 giorni. Dopo più di otto mesi dall'assoluzione e la sospensione iniziale, questa nuova udienza rappresenta un colpo di scena nel caso di Palomino. Il futuro del centrale argentino rimane incerto mentre il caso procede verso questa nuova fase. Per l'Atalanta, la perdita di un difensore in quel ruolo chiave potrebbe avere un impatto significativo sulla stagione. 

Sezione: Zingonia / Data: Sab 19 agosto 2023 alle 16:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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