Nel panorama della Serie A, l’Atalanta si distingue come una delle protagoniste più tenaci e sorprendenti. L’eliminazione in Champions e le recenti tensioni tra allenatore e giocatore non hanno scalfito la determinazione della squadra, ora a un passo dalla vetta. Dall’altra parte dell’oceano, il co-presidente nerazzurro Pagliuca segue ogni evoluzione e condivide le sue riflessioni in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport su quanto è accaduto e su ciò che potrebbe ancora succedere.
Mr. Pagliuca, come descriverebbe una giornata così positiva per l’Atalanta?
«È stata una domenica speciale. Giocare in Serie A significa confrontarsi con un torneo estremamente competitivo. Riuscire a imporsi 5-0 lontano da Bergamo è un risultato di cui essere orgogliosi. Nello stesso giorno ho avuto il piacere di assistere in diretta alla partita della Dea e, in un secondo momento, di godermi la gara dei miei Celtics contro i Knicks. Sono emozioni che si sommano e mi rendono molto felice.»
Un periodo complicato, segnato dall’eliminazione europea e dal battibecco tra Gasperini e Lookman. Come avete vissuto questa situazione?
«Ci siamo lasciati alle spalle tutto grazie al successo netto ottenuto in campionato. In partite così sentite, l’adrenalina può portare a reazioni impulsive. Il nostro allenatore è molto passionale, ma in questa circostanza ha commesso un errore isolando un singolo giocatore. All’Atalanta abbiamo una filosofia precisa: se qualcosa non va, la responsabilità ricade su tutti, non si punta il dito su uno solo. Per fortuna, i ragazzi stanno facendo un lavoro straordinario e non siamo certo nella posizione in cui saremmo senza contributi importanti, come quelli di Lookman o De Ketelaere. Abbiamo affrontato il Bruges con diversi infortunati, ma la reazione emotiva di Gasperini non ci rende fieri. Detto questo, resta un allenatore eccezionale.»
Le ultime dichiarazioni del tecnico riguardo a un eventuale addio a fine stagione hanno sorpreso molti. Qual è la vostra posizione?
«Queste dinamiche rientrano fra le responsabilità di Luca Percassi, che gestisce la parte operativa a livello di contratti. Saremo sempre pronti a valutare ciò che Gasperini riterrà opportuno per sé stesso e per il club. La nostra fiducia in lui rimane intatta, ma le decisioni finali spetteranno comunque all’allenatore.»
Quanto pesa l’uscita dalla Champions e come giudica la prova del Bruges?
«Prima di tutto, tanto di cappello al Bruges: hanno disputato due gare di ottimo livello. Senza dimenticare che a noi mancavano diversi giocatori chiave. Aggiungo che una specifica decisione arbitrale ci ha penalizzati in modo che ritengo eccessivo: se si fischiasse quel contatto come rigore, ci sarebbero penalty in quasi tutte le partite. Comunque, bisogna accettare gli episodi: a volte girano a favore, altre no. La scorsa stagione abbiamo avuto situazioni più fortunate, questa è andata diversamente. L’importante è che la squadra resti nei piani alti della classifica, a tre punti dalla vetta, conservando quell’energia che ci ha permesso di fare un’ottima figura a Empoli.»
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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