Glenn Stromberg sa bene cosa significa affrontare una rimonta europea. Era in campo nella stagione 1987-88 quando l’Atalanta, in Coppa delle Coppe, riuscì a ribaltare il Merthyr Tydfil e l’Ofi Creta, ma si fermò in semifinale contro il Malines. Oggi, alla vigilia di un altro ritorno europeo da dentro o fuori, l’ex capitano svedese offre la sua visione su come la Dea dovrebbe affrontare il Bruges.

NIENTE FRETTA, SERVE INTELLIGENZA«Bisogna entrare in campo come se fosse 0-0» spiega Stromberg ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. «La sconfitta dell’andata non impone di partire all’assalto immediato, anche perché non c’è un divario da colmare di più gol. La partita va costruita, tenendo il controllo e accelerando nella ripresa, quando si può fare la differenza. La cosa peggiore sarebbe perdere equilibrio e subire un gol che complicherebbe tutto».

IL PESO DEL RIGORE E GLI ERRORI DA NON RIPETERE
L’andata è ancora un macigno, soprattutto per quel rigore concesso ai belgi: «Non era rigore, un intervento così non può mai essere fischiato. Ma non possiamo fermarci solo a quell’episodio. Il primo gol è stato concesso con troppa facilità, bisogna difendere meglio e con più attenzione. Questo Bruges è un po’ come l’Atalanta di qualche anno fa: gioca senza paura e ha dimostrato di meritare questo livello».

ATALANTA FAVORITA, MA SERVE L’ATTEGGIAMENTO GIUSTO
Secondo Stromberg, la Dea ha le carte in regola per ribaltare la sfida: «La rosa è lunga e di qualità, ci sono giocatori con esperienza internazionale che sanno come affrontare momenti del genere. Direi che l’Atalanta ha il 60% di possibilità di passare. Ma servirà il giusto approccio: il Bruges va affrontato con la stessa mentalità con cui sono state giocate partite contro il Real Madrid o il Barcellona».

Un aiuto importante arriverà da Ademola Lookman, che partirà dalla panchina ma potrà essere l’arma in più: «Giocatori come lui cambiano una partita con una giocata. Basta un dribbling o un guizzo e tutto può ribaltarsi in pochi secondi. Il suo rientro è fondamentale».

STANCHEZZA? SOLO UN ALIBI
E sulla condizione della squadra, l’ex capitano non ha dubbi: «Io posso parlare della mia esperienza: più partite importanti giocavo, più era bello scendere in campo. Quando hai la possibilità di scrivere la storia, la stanchezza non esiste».

L’Atalanta è attesa da una notte da vivere con testa e cuore. Stromberg lo sa bene: nelle grandi sfide, chi non sbaglia l’approccio ha già metà della vittoria in tasca.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 17:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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