L’Inter riparte da dove aveva lasciato prima della sosta: vincendo, con la rabbia di chi azzanna il campionato e nel finale rischia persino la crisi di nervi su una partita di quelle che sono “facili” solo sulla carta. Anche il turnover dà ragione a Simone Inzaghi - rosso nel finale dopo essere entrato praticamente in campo: quasi espulsione tecnica da basket per caricare la squadra - in una serata mai davvero in discussione, ma nel finale più sofferta del previsto.
I nerazzurri superano l’Udinese - salva con dieci giornate d’anticipo, ma che si è guadagnata l’onore delle armi riaprendo la gara quando sembrava chiusa - col risultato di 2-1. Sono le reti di Marko Arnautovic e Davide Frattesi, quasi un manifesto della lunghezza della rosa nerazzurra, a indirizzare la gara: il turnover dà ragione al tecnico piacentino, che nega ma comprensibilmente un pensiero al derby di mercoledì - semifinale di andata di Coppa Italia - lo avrà fatto. Ai friulani di Kosta Runjaic, come detto, resta il merito di aver smentito chi li immaginava già in vacanza, vista la salvezza acquisita anzitempo.
Adesso, per i campioni d’Italia in carica, c’è il Milan. Quello di stasera, a cui l’Inter chiude un favore: fermare il Napoli, di modo che i nerazzurri possano scappare a 6+ su Conte, mentre il +9 su Gasperini ormai escluso dalla corsa scudetto è già un fatto. Ma anche quello, appunto, di mercoledì: prossimo appuntamento primaverile. Nel bel clima di San Siro - 71 mila spettatori, 20 gradi Celsius e l’ora legale che lascia il sole fino al triplice fischio - il tour de force interista è iniziato nel migliore dei modi.
Arnautovic-Frattesi: tutto facile per l’Inter. Il primo tempo è a senso unico dall’inizio alla fine. I messaggi dell’Inter sono chiari, Calhanoglu dà subito l’impressione del gol ma il suo tiro da fuori limita a lambire la rete della porta difesa da Okoye. Frattesi tenta il tacco volante, e poi sbatte sul palo a porta praticamente sguarnita. Al 12’ è Arnautovic ad aprire le danze infilando Okoye su scarico da sinistra di Dimarco. Il raddoppio lo firma Frattesi, quasi una fotocopia: cross del laterale mancino e palla alle spalle del portiere friulano. I moti di orgoglio bianconeri si limitano a una zuccata di Lucca che Sommer non ha alcuna difficoltà a controllare.
L’eurogol di Solet tiene viva la gara fino all’ultimo. Runjaic manda messaggi: a inizio ripresa fuori Lovric e dentro Bravo. Non incide più di tanto, anzi è l’Inter - con Dimarco - a sfiorare il terzo gol che farebbe calare il sipario su una partita unidirezionale. A cavallo dell’ora di gioco, Inzaghi inizia a pensare al Milan in Coppa Italia e sfrutta subito quattro cambi nel giro di pochi minuti. Rivoluziona la squadra anche Runjaic, che sfrutta il peccato capitale dei padroni di casa: non aver chiuso la partita. La riapre Solet: il difensore francese, peraltro obiettivo nerazzurro sul mercato, anticipa Correa e parte dalla sua difesa. Incontrastato, dai 25 metri scarica un destro potente su cui Sommer può poco. Serve un volo dello svizzero, pochi minuti dopo, a evitare il pari di Lucca. È ancora il portiere a salvare nel finale sulla conclusione - questa volta ravvicinata - di Solet sugli sviluppi di un corner.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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