Forse nessuno meglio di lui può essere annoverato tra le ultime bandiere rimaste nel calcio italiano. È il “Maldini” dell’Atalanta e i colori nerazzurri sono ormai la sua seconda pelle. Stiamo parlando di Gianpaolo Bellini, professione terzino sinistro anche se destro naturale.
Nato, cresciuto e invecchiato con la maglia dell’Atalanta, Bellini entra a far parte della società orobica fin dalla categoria pulcini e, a poco a poco, cresce e sale fino alla Prima Squadra. Esordio con la maglia dei bergamaschi l’11 aprile 1999, in Serie B. Entra a partita in corso nella sfida tra Verona e Atalanta conclusasi con la vittoria atalantina per 3-2. Nato il 27 marzo del 1980 a Sarnico, Bellini, a partire dalla stagione 1999/2000 entra in pianta stabile nella prima squadra dell’Atalanta voluto fortemente da Giovanni Vavassori, suo allenatore con la Primavera, con la quale vince il Campionato 1997/1998. Due stagione sfortunate, ricche di infortuni, non gli consente di giocare con continuità ma nessun discute il suo valore. A partire dalla stagione 2004/2005, raggiunta la piena maturazione calcistica, diventa un punto fermo della squadra orobica.
Nel 2008 viene assolto dall’accusa di aver concordato il risultato della partita Livorno-Atalanta del 23 dicembre 2007. Nella stagione seguente firma il suo record assoluto di presenze in campionato, con 34 partite. Nonostante la retrocessione nel luglio del 2010 rinnovare fino al 2013 con l’Atalanta.
Il 5 settembre 2010 nella partita interna contro il Frosinone, Bellini diventa il giocatore con il maggior numero di presenze in gare ufficiali con la maglia dell'Atalanta.
Il 16 marzo 2014 scende in campo contro la Sampdoria subentrando a Cristiano Del Grosso per la sua 400ª presenza in maglia atalantina.Al termine della stagione 2014-2015 conta 264 presenze in A con il club, preceduto soltanto da Angeleri (fermo a 281) nella particolare graduatoria.
L'anno seguente si avvicina ulteriormente al primato, annunciando anche l'intenzione di ritirarsi al termine del campionato.
L'8 maggio 2016 nell'ultima partita casalinga della stagione segna il gol del definitivo 1-1 contro l'Udinese trasformando un calcio di rigore; si tratta del suo primo gol stagionale, il primo in assoluto su rigore ed il sesto in 279 presenze complessive di Serie A (281 con lo spareggio raggiungendo così Stefano Angeleri) con l'Atalanta (il primo a Bergamo). Sostituito da Tolói, viene omaggiato dai tifosi bergamaschi con una standing ovation, una coreografia di cartoncini con il suo numero 6 e una sua gigantografia.
Il 20 febbraio 2017 inizia il corso da direttore sportivo a Coverciano, ottenendo il 22 maggio seguente l'abilitazione ed anche una borsa di studio alla luce del risultato della prova finale.
Dalla stagione 2017-2018 lavora come vice di Massimo Brambilla nella Primavera dell'Atalanta.
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