De Grandis critica i cambi di Gasperini: “Forzati e prevedibili, Conte ha gestito meglio”

La sconfitta dell'Atalanta contro il Napoli ha sollevato alcune perplessità sulla gestione delle sostituzioni da parte di Gian Piero Gasperini. A esprimere un’opinione critica è stato Stefano De Grandis, intervenuto a Sky Calcio Club, che ha evidenziato come le scelte del tecnico nerazzurro siano apparse poco incisive e troppo schematiche, a differenza dell’approccio adottato da Antonio Conte.

CAMBI FORZATI E TEMPI PREVEDIBILI
Secondo De Grandis, l'approccio di Gasperini ai cambi ha lasciato qualche dubbio: "I cambi di Gasperini, che resta un maestro, non hanno convinto del tutto. Cambiare l’intero tridente sembra una scelta forzata, quasi come se fosse stata pianificata in anticipo piuttosto che dettata dalle esigenze della partita." L'analista ha sottolineato come questo modo di gestire le sostituzioni possa limitare la capacità della squadra di adattarsi alle situazioni in corso.

IL METODO CONTE: TITOLARI FINO ALLA FINE
De Grandis ha poi messo a confronto la gestione di Gasperini con quella di Antonio Conte, evidenziando un approccio più pragmatico da parte dell'allenatore del Napoli: "Conte lascia in campo i titolari finché servono, sfruttando le risorse migliori fino all'ultimo. Le riserve entrano solo quando davvero necessario." Una strategia che ha permesso ai partenopei di mantenere alta l’intensità per tutta la durata della gara.

LOOKMAN, UNA SCELTA DISCUTIBILE
Uno degli esempi portati da De Grandis riguarda l'uscita dal campo di Lookman, che a suo dire avrebbe potuto essere un’arma letale nelle fasi finali del match: "Lookman era il giocatore giusto per il finale, quando le squadre si allungano e gli spazi aumentano. Poteva essere davvero pericoloso, ma è stato sostituito troppo presto."

L’analisi di De Grandis suggerisce che l'Atalanta dovrà rivedere alcune dinamiche di gestione per sfruttare al meglio le proprie risorse nei momenti chiave delle partite. La Dea ha dimostrato di poter competere ad alti livelli, ma la gestione dei cambi potrebbe fare la differenza nelle sfide più equilibrate.