Empoli, il bicchiere è mezzo vuoto: sciupata una grande occasione

Bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto? Da questo eterno dilemma partiamo per spiegare come si è vissuto a Empoli il pari di Marassi. Indubbiamente l'aver mosso la classifica, contro un avversario in salute, dotato di certe caratteristiche che potevano mettere in seria difficoltà gli uomini di D'Aversa, sono gli aspetti più positivi della trasferta genovese. Aggiungiamoci anche il cammino delle dirette concorrenti che - Venezia a parte e in attesa del Verona ospitato dalla Juve - sono incappate tutte in sconfitte. L'Empoli ha guadagnato un punto su tutte e, pur rimanendo al terzultimo posto, ha accorciato le distanze sul Parma, che adesso è a una sola lunghezza.

Da quel bicchiere, però, D'Aversa stava ormai assaporando il gusto unico della vittoria. L'Empoli aveva condotto una partita intelligente, senza esporsi troppo alle scorribande del Genoa e limitandone la pericolosità offensiva. Difensivamente gli azzurri, sebbene orfani del loro faro Ismajli, sono stati compatti e non hanno rischiato mai nulla. Non si ricordano azioni clamorose del Genoa, nemmeno dopo il vantaggio empolese firmato Grassi. La squadra non si mai disunita, anzi si è compattata nei momenti di maggiore pressione. E solo un evidente errore del portiere Silvestri ha permesso ai padroni di casa di trovare il pareggio.

Il rammarico c'è e D'Aversa non lo ha nascosto. Si tratta dell'ennesima prova più che positiva che viene rovinata da un dettaglio andato storto. Certo, gli attaccanti azzurri avrebbero potuto chiuderla prima, in quel paio di occasioni capitate nel secondo tempo. L'Empoli è una squadra che gioca generalmente bene, mette in difficoltà gli avversari più quotati ma poi non trova la zampata giusta per chiudere le partite. E in Serie A, a volte, questo si paga. Quindi, tornando alla domanda iniziale, tutto sommato il bicchiere è mezzo vuoto: l'Empoli avrebbe meritato di vincere ma ancora una volta deve recriminare per errori dei singoli che non gli hanno permesso di chiudere i conti e di sigillare la vittoria.