Perché l’Atalanta rallenta proprio quando avrebbe l’opportunità di accelerare? La domanda è semplice, ma la risposta molto meno. I recenti 0-0 interni contro squadre di medio-bassa classifica hanno evidenziato una difficoltà tattica ben precisa, quella di non riuscire a scardinare le difese organizzate e chiuse. È una criticità che sta diventando ricorrente, e sulla quale Gasperini è chiamato ora a trovare nuove soluzioni.

LA STRATEGIA DEGLI AVVERSARI
Torino, Cagliari, Venezia: avversarie diverse, ma lo stesso copione tattico - rimarca L'Eco di Bergamo -. Squadre con baricentro basso, capaci di chiudere spazi e raddoppiare sistematicamente sugli esterni nerazzurri, riducendo al minimo le giocate in velocità. Contro il 3-5-2 veneziano di Di Francesco, l’Atalanta si è trovata di fronte un muro difficile da abbattere, composto da una densità estrema in mezzo e nessun punto di riferimento in avanti. Il risultato è stato chiaro: tanto possesso e tanta pressione, ma pochissimi sbocchi concreti.

LA DEA FATICA SE NON SEGNA SUBITO
Il paradosso è evidente: l’Atalanta sa essere devastante quando sblocca la partita subito. Le goleade a Verona e a Empoli ne sono la prova più chiara. Ma quando il gol iniziale non arriva, la squadra rischia di girare a vuoto. È successo contro Cagliari e Venezia: due partite dominate nel gioco, ma rimaste a reti bianche perché il tridente ha perso lucidità e fantasia al momento decisivo.

IL REBUS DE KETELAERE E I CAMBI
La forma altalenante di Charles De Ketelaere sta incidendo negativamente sulla pericolosità offensiva. Il belga, determinante fino a qualche mese fa, si è spento progressivamente e fatica a ritrovarsi, togliendo alla squadra idee e imprevedibilità sulla trequarti. Anche il centrocampo risente di un Ederson meno brillante, e la panchina non offre più quella scossa che in passato ha spesso cambiato le sorti delle gare più complicate. In quest’ottica, il ritorno incoraggiante di Daniel Maldini potrebbe rivelarsi prezioso nelle prossime settimane.

CALENDARIO TOSTO, MA LA DEA SA ESALTARSI
Ora arriva la parte più dura del calendario, con sei scontri diretti consecutivi: Juventus, Inter, Fiorentina, Lazio, Bologna e Milan. Un cammino complicato, ma forse più adatto alle caratteristiche della Dea, che quando è chiamata a compiere grandi imprese ha spesso dato il meglio di sé. Gasperini dovrà però dimostrare di aver trovato la chiave giusta per superare anche le trappole tattiche delle cosiddette piccole.

Insomma, l’Atalanta può ancora sognare lo scudetto, ma a patto che risolva questo enigma tattico. Perché, alla fine, la differenza tra un sogno e un rimpianto potrebbe essere proprio quella di trovare un piano B efficace contro chi ha imparato a contenerla.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 03 marzo 2025 alle 13:01
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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