Tutto o nulla, come nell'anno del Triplete. Il confronto al 6 marzo con la miglior Inter

La partita nella vasca di Rotterdam andata in scena ieri sera ha chiarito una volta di più la forza e la mentalità di questa Inter. Se da un lato 17 giorni fa il Milan dal De Kuip ne uscì senza fiato, tramortito da un ambiente caldissimo e travolto da un entusiasmo via via crescente, dall'altro i cugini nerazzurri una volta di più hanno chiarito che quest'anno l'Inter ha nella Champions League un grande obiettivo più che un sogno. E' squadra forte, matura, ha meccanismi ben rodati e calciatori di livello mondiale. E' una squadra che dopo aver vinto la seconda stella nel derby ha nella coppa più importante il suo orizzonte.

Questo però non vuol però che l'Inter abbia mollato o mollerà sugli altri fronti. Al massimo - come s'è visto - può lasciare qualche punto per strada e solo alla fine si capirà se saranno stati punti decisivi. Se questa marcia basterà per la conquista del Tricolore. Per ora sta andando bene perché la squadra di Inzaghi è oggi non solo l'unica squadra italiana in lotta su tutti i fronti, ma ieri sera al De Kuip ha ipotecato la qualificazione tra le otto regine d'Europa e in campionato è a +1 sulla seconda. C'è poi anche la Coppa Italia, un doppio derby già in programma.

Al 6 marzo la situazione dell'Inter non è poi troppo diversa da quella della stagione del Triplete, da quella della miglior stagione della storia nerazzurra. Annata 2009/10, l'Inter dopo 28 giornate aveva 59 punti (ora 58) ed era a più uno sul Milan secondo in classifica. In Champions League agli ottavi incrociò il Chelsea: vinse 2-1 a San Siro con gol di Milito e Cambiasso, poi bissò quel successo anche a Londra grazie alla rete di Samuel Eto'o. In Coppa Italia le semifinali furono contro la Fiorentina, squadra regolata sia all'andata che al ritorno con un 1-0.

Quell'anno all'Inter da metà marzo in poi girò tutto magnificamente e una stagione che era ancora da tutto o nulla si tramutò nella miglior annata di sempre della storia nerazzurra. Oggi il punto di partenza è lo stesso, Simone Inzaghi e i suoi ragazzi non hanno ancora lasciato nulla per strada ma nemmeno ipotecato alcunché. Come finirà?