Durante la trasmissione "Tifosi Napoletani" su Tele A, Ricardo Alemao è tornato a parlare dell'episodio ormai storico della "monetina" lanciata durante Atalanta-Napoli. L'ex centrocampista brasiliano ha ripercorso quei momenti, raccontando le difficoltà incontrate al suo arrivo a Bergamo e la verità dietro quell'episodio. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com dalle sue parole riprese da Areanapoli.it

Quando sei arrivato all'Atalanta, come è stata la tua accoglienza?
"Quando sono arrivato a Bergamo, l'ambiente non era favorevole. Ho dovuto affrontare i leader della tifoseria che non mi credevano quando raccontavo dell'incidente della monetina. Ho spiegato loro che non stavo esagerando, era tutto vero".

Puoi raccontarci cosa è successo durante quell'episodio della monetina?
"La monetina mi ha colpito e ha fatto molto male, tanto che ho iniziato a sanguinare. Carmando, il nostro massaggiatore, mi ha detto di restare giù per potermi medicare, dato che sono alto. Non era per fare scena. Quando sono entrato nello spogliatoio, qualcuno mi ha aggredito verbalmente, chiamandomi bugiardo. Ma io ho sempre detto la verità, sono un professionista e ho rispettato la decisione dell'allenatore di sostituirmi."

Quali sono state le conseguenze di quell'episodio per te?
"Sono rimasto fermo per 40 giorni senza allenarmi con il resto della squadra. C'erano voci che non stavo giocando bene, ma poi hanno capito che non era vero e sono tornato in campo. Gli anni a Bergamo sono stati molto duri per me".

Alemao ha vissuto due anni difficili a Bergamo, ma ha sempre mantenuto la sua integrità professionale. La sua testimonianza offre uno spaccato delle sfide che ha affrontato e della sua dedizione alla verità. "A volte nel calcio, la percezione può essere distorta da eventi fuori dal nostro controllo. Ma ho sempre cercato di rimanere fedele a me stesso e alla mia professione," ha concluso Alemao.

Sezione: Altre news / Data: Ven 21 giugno 2024 alle 11:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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