Umberto Marino, direttore generale dell'Atalanta, ha così parlato a Radio Serie A, dopo la vittoria all'esordio della sua squadra in casa del Sassuolo: "Siamo soltanto all’alba di questo campionato, il percorso è ancora lungo e sarà una stagione veramente molto impegnativa. Siamo contenti della prima vittoria, ma sappiamo di essere solo all’inizio. La scorsa stagione l’Europa ci è mancata, quest’anno siamo tornati. Avevamo il passaporto pronto nel cassetto, come ha detto il mister. Per noi è importante non soltanto per l’aspetto tecnico-sportivo, ma anche per confrontarci con altre realtà europee che ci permettono di crescere e di avere spunti per migliorare il nostro modello, fortunatamente apprezzato in Italia e all’estero".
Quali sono i vostri segreti?
"La struttura societaria è fondamentale, a cominciare dalle risorse umane. La sostenibilità economico-finanziaria è il corollario per rimanere in piedi, per poter gestire in serenità l’azienda Atalanta. Dobbiamo essere competitivi, non soltanto con la squadra in campo, ma anche con la squadra fuori dal campo. Per essere all’altezza è fondamentale avere risorse umane competenti, qualificate e professionali".
Come vivete i nuovi ingressi in società?
"La famiglia Percassi è il vero valore aggiunto, hanno la duplice veste di imprenditori e di tifosi. Conoscono la realtà calcistica molto bene, conoscono il mondo Atalanta, conoscono Bergamo, e hanno voluto al loro fianco un grandissimo imprenditore e uomo di sport come Stephen Pagliuca e i suoi soci, che si sono impegnati per rendere ancora più competitiva e più forte l’Atalanta anche fuori dal campo. Questo per noi è motivo di grande tranquillità e serenità, perché ci permette di essere competitivi in Italia e in Europa".
Vi attende la prima stagione con la squadra Under 23?
"Era l’ultimo tassello che ci mancava, è stato fortemente voluta dai Percassi perché era la continuità di un progetto di crescita tecnico-sportivo, e non solo. I ragazzi che crescono nel nostro settore giovanile avevano bisogno di un ulteriore step di crescita e abbiamo quindi pensato di investire nell’under 23. Giocare in provincia per noi era fondamentale e così abbiamo inventato questo binomio con Caravaggio. Era importante restare sul territorio perché crediamo tanto nella fidelizzazione e a Bergamo il livello è altissimo, penso che il 99% dei bergamaschi siano atalantini, quindi volevano rafforzare questo valore per dare un segnale forte alla città e alla provincia. I dettami che ci arrivano dalla proprietà sono quelli di mantenere la nostra identità. Dobbiamo essere orgogliosamente provinciali, rimanere con la nostra storia, e da questo trarre le forze per migliorare nel tempo. Crediamo tanto nell’investimento nei settori giovanili, nelle strutture – dallo stadio al centro sportivo -, nella squadra under 23… vogliamo proseguire su questa squadra e siamo orgogliosi perché lo facciamo sempre con grandissima passione".
Qualche aggiornamento sullo stadio.
"Iniziamo la terza fase di lavori, dopo la Curva Nord e la Tribuna Rinascimento. È stata ridisegnata la Tribuna Principale e ora procediamo con la Curva Sud, il lavoro più invasivo che ci vedrà coinvolti per 14 mesi. Non verrà soltanto ricostruita la Curva, ma verranno realizzati 400 parcheggi sotterranei e sarà rivista la piazza esterna. È anche un modo per riqualificare il quartiere, rendendolo vivibile e sicuro. La capienza sarà leggermente sotto ai 25mila posti, l’unità di misura giusta per Bergamo. È importante avere stadi a misura delle città, che diano un bel colpo d’occhio anche televisivo".
Come si compete con le big europee?
"Con grande umiltà e passione, quando ti confronti con queste grandi realtà non puoi che imparare. Alla fine è bello competere alla pari, in campo, con la possibilità di giocartela e fino all’ultimo minuto sperare di poter vincere".
Come vi ponete di fronte all’arrivo degli arabi?
"La vedo come una grandissima opportunità per il sistema calcio generale e per portare nuove risorse in Europa. Quello che sta facendo l’Arabia Saudita è un po’ quello che faceva la Premier League fino a pochi mesi fa, ora anche loro stanno subendo questo strapotere economico e cercano di limitare i danni chiedendo la chiusura del mercato anticipata. Le stesse domande che facevamo noi, tramite la Lega Serie A, di ridurre il periodo del mercato e chiuderlo prima dell’inizio del Campionato insieme alle altre 4 leghe principali".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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