L’Atalanta guida il campionato, ma il tecnico chiede maturità e atteggiamento per puntare in alto: riflettori puntati su Retegui e Zaniolo.

ESSERE PIÙ SQUADRA PER RESTARE IN VETTA - L’Atalanta sogna in grande, ma Gian Piero Gasperini tiene i piedi ben saldi a terra. Dopo la sofferta vittoria contro il Cagliari, il tecnico nerazzurro ha inviato un messaggio chiaro: per puntare allo scudetto serve essere squadra, con la “S” maiuscola. E non basta che una parte del gruppo sia pronta: tutti devono contribuire, dentro e fuori dal campo. Le sue dichiarazioni post-partita non sono state solo una riflessione sul percorso della squadra, ma anche un monito per alcuni elementi, in particolare Mateo Retegui e Nicolò Zaniolo.

MESSAGGI MIRATI: IL CASO RETEGUI - Retegui, reduce da due panchine consecutive, non ha colto l’occasione a Cagliari. Gasperini lo ha sostituito dopo soli 45 minuti, deluso da un atteggiamento poco combattivo. Non si tratta di una bocciatura, ma di un richiamo a quel “fuoco” che aveva conquistato tutti a inizio stagione. Con 14 gol già segnati, Retegui potrebbe sembrare intoccabile, ma non con Gasperini. L’allenatore pretende da lui lo stesso spirito di sacrificio e coinvolgimento che hanno trasformato altri attaccanti, come Scamacca, in centravanti di squadra. “La fame deve essere costante, non un credito illimitato”, sembra dire il tecnico, che vuole rivedere il suo attaccante mordere ogni pallone.

ZANIOLO: DAL GOL ALLA BACCHETTATA - Zaniolo ha avuto un impatto più positivo: il gol decisivo contro il Cagliari ha confermato i suoi progressi fisici e mentali. Gasperini ha apprezzato l’ingresso propositivo del numero 22, ma non ha chiuso un occhio su alcune mancanze nel finale. L’esultanza polemica non è stata il problema principale, ma un’azione egoistica in un contropiede decisivo e una certa indolenza in fase difensiva sì. “Per vincere da squadra serve sacrificio da parte di tutti, in ogni momento”, ha sottolineato Gasperini, evidenziando la necessità di una crescita ulteriore da parte di Zaniolo.

VITTORIE DIFFICILI, MA DA GRANDE SQUADRA - Nonostante le critiche, il successo in Sardegna conferma l’evoluzione dell’Atalanta: una squadra che sa soffrire e vincere anche quando non brilla. La capacità di adattarsi a ogni contesto, segnare con tanti interpreti e sfruttare la panchina sono i segreti del primato in classifica. Ma Gasperini vuole di più, consapevole che il sogno scudetto passa da una crescita collettiva e dall’eliminazione di quegli episodi che rischiano di compromettere la corsa al titolo.

UN APPELLO AL GRUPPO - Il messaggio finale di Gasperini è chiaro - scrive La Gazzetta dello Sport - l’Atalanta è una seria candidata, ma il titolo non si vince solo con il talento. Serve maturità, sacrificio e responsabilità da parte di tutti. “Anche il finale di una partita dobbiamo farlo da squadra”, ha detto il tecnico, tracciando la rotta per le prossime settimane. Con il Napoli e l’Inter alle spalle, la corsa è aperta, ma Gasperini sa che ogni dettaglio può fare la differenza. Ora tocca a Retegui, Zaniolo e al resto del gruppo rispondere presente.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 16 dicembre 2024 alle 07:05
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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